Zio Michele

Ad onorare le promesse non ci pensa proprio, per quanto possa esser tale una fatta a milioni di italiani in diretta RAI. In fondo si comporta come un politicante qualsiasi. Meglio far finta di niente, magari se ne dimenticano tutti.

Tronfio di ascolti, e con la consueta spocchia da share, Michele Santoro (giornalista di peso) disse che nell’ ultima puntata di Annozero avrebbe risposto a Giuliano Ferrara per quanto riguardava Massimo Ciancimino, l’ ospite prediletto delle puntate antimafia. Poi invece se ne andò dalla RAI, con buonuscita milionaria, senza dir niente.

Così, quando a marzo di quest’ anno vidi l’ ineffabile intervista di Sandro Ruotolo al pataccaro insidiato, pensai fosse arrivato il momento tanto a lungo atteso: macché.
Oddio, che Ciancimino c’entrasse come i cavoli a merenda in una puntata di Servizio Pubblico il cui titolo era “La verità” (senza averla invitata) mi sembrò scontato, ma tutta l’ intervista si rivelò un esercizio di camuffo in salsa commediante: in due parole, una vaccata. E’ assai probabile che Ruotolo non fosse l’ uomo giusto, visto che Sandrone e Massimino son stati compagni di merende, fra un tuffo e un’ immersione a Panarea, oppure era l’ ideale.

L’ ormai figlio di mafioso – oggi lo chiamano così –  già discepolo di Gutenberg, l’ inventore dei caratteri mobili, e oggi forse più trader internazionale di monnezza che d’ acciaio, in questa intervista riverginescion spara una serie di  frescacce niente male con mani anonime su papelli fasulli, l’ ingenuo De Gennaro, cambio assegni da ‘ndranghetista e, come sempre, il signor Franco esiste.

Solo che Il povero Massimino è in un loop senza uscita, e a conferma del modo di dire più la rimesti più puzza, quando prova a spiegare le tante fanfaluche rifilate, finisce col produrne altre. Poichè mancano troppi riscontri oggettivi, mentre abbondano le contraddizioni, l’ amico Marcolino pelato prossimo tenta allora di farci credere che le cianciaronate hanno fatto tornare la memoria a qualcuno. Solo che le dichiarazioni originali dicono altro. Infatti, pur essendo disponibili, è meglio inventare delle docufiction con testi falsi e musica drammatica in sottofondo, invece di prendere le dichiarazioni giurate rese a processo, le sole valide.

Dopo quell’ intervista sono emerse ancora tante altre cose su Massimo Ciancimino, talmente imbarazzanti per costoro che l’ hanno presentato al pubblico come fulgido esempio di eroe dell’ antimafia, che adesso dovrebbero dedicare una puntata intera per scusarsi coi milioni di italiani a cui hanno raccontato balle senza verificare niente. Non lo faranno mai, non è previsto dal codice del giornalismo cialtrone, e nonostante ciò vanno in prima serata, mentre dovrebbe essere fascia protetta dalle oscenità.

L’ interesse di bottega però c’era, eccome: gli anni di mercimonio con queste patacche hanno fruttato bene, e non solo hanno rimpinguato le tasche di questi ciarlatani, ma hanno anche portato crediti di riconoscenza. Oggi, dopo anni di supporto indefesso, Michele Santoro e Sandro Ruotolo incassano infatti anche la gratitudine di Ingroia: “Non è un invito a candidarsi – spiega l’ex procuratore – ma l’invito ad accompagnarci al nostro fianco. Se poi volete candidarvi, ancora meglio.” Per noi invece il rischio è che butti uno Scilipoti dalla finestra, e ne rientrano due dalla porta.

Non sarà zio Michele colui che ha ucciso l’ informazione, ma il concorso di colpa ce l’ ha di sicuro.

81 thoughts on “Zio Michele

    • Naturalmente bisognerebbe leggere il documento originale, ma la mania della “ricostruzione storica” che l’autore sembra avere, potrebbe già indicare gli ambienti nei quali è stato generato.

    • Questo è uno di quegli articoli di cui tenere memoria, perchè c’è solo una serie di ipotesi e sentito dire clamorose, robe scritte da “uno che sa”, cemento armato che copre personaggi inimmaginabili… ecc… ecc…
      Del Bolzo, tanto per rinfrescargli la memoria, bisognerebbe vedere, e farne un riassuntino, ciò che ha scritto negli anni del Ciancimona, passato da portatore di verità indicibili e clamorose, a bombarolo, pataccaro ecc..
      Certo che il “protocollo fantasma” non è male come nome per vendere qualche copia.
      Strano che non ne abbia copia il Crapa Pelada, ma con Fofò per le piazze è abbastanza comprensibile.

  1. Oggi nessuna ” tossicità” – solo per inviare a Renzo ed a tutti gli amici i più sinceri Auguri per un Felice Anno Nuovo – il vecchio Francesco 🙂 🙂 🙂

  2. Da un articolo del Corriere ho trovato un sito che non conoscevo e mi sembra simpatico: la classifica degli sparaballe politici.
    Il banana è primo, non si fa mancare niente, ma la sorpresa è che al secondo posto c’è Peppe 😀
    http://pagellapolitica.it/politici/sfoggio/3/beppe-grillo

    http://www.corriere.it/politica/12_dicembre_31/le-panzane-dei-politici_9b03baf4-532a-11e2-9db6-5f0af8902a56.shtml

    p.s. è curioso notare che nel tag “panzana pazzesca” ci siano solo facce del centrodestra, gli unici del centrosinistra sono Niki e Crocetta. Se ne potrebbe dedurre che le panzane vengono per lo più da destra, quindi hanno la precedenza.
    http://pagellapolitica.it/tag/panzana-pazzesca

  3. Ot sono andata sul sito del Giornale per i commenti sulla morte della Levi Montalcini .. vari commenti vomitevoli ecc eppure sono meglio di quelli del Tossico! Ormai gli ex bananas e leghisti si sono trasferiti in massa verso Grillo .. Mamma mia molto migliori .. si qualche razzista qualche insulto perché di sx ecc tipico del becero tifo pro banana ma non arrivano agli abissi di ignoranza e vomito dei lettori del Fatto.

  4. Nel frattempo Mario Adinolfi, preclaro blogger e professionista di poker, già aspirante candidato premier (alle primarie di Prodi), nonché aspirante candidato sindaco di Roma,(alle prossime primarie per il Campidoglio) decide di levare le tende in cerca, presumibilmente, di lidi più confortevoli. Non sarà molto attinente al post, ma ci sta (e devo riconoscere qualche diritto a Renzo):

      • La terza repubblica è uguale alla prima repubblica: si stanno riformando il PCI, la DC e prende forma l’MSI.
        La lega è sempre la lege, e così pure i radicali, e abbiamo pure il partito di Giannini.

        • In passato anch’io trovavo la proposta di riforma di Ichino, quella riassunta nel termine flexsecurity, la più organica, quella che aveva più speranze di essere accettata, ecc. Mi sembra che però più passa il tempo e più Ichino la stia facendo diventare una flexflexibilty, altrimenti non mi spiego il suo arroccarsi sulle posizioni del governo Monti a riguardo, che sono quindi quelle di Fornero.
          Al di là dello psicodramma dell’ex art.18 faccio presente che la riforma Fornero ha scontentato anche gli imprenditori e che temo constateremo solo effetti negativi sull’occupazione.

          Questione Fassina. So che mi attirerò critiche, succede ogni volta che lo dico 😉 , ma la posizione economica di Fassina io la condivido abbastanza. La collocherei tra quelle non ottusamente schiacciate solo sul rigore, tipiche dell’agenda Monti, ma tra quelle che cercano di reagire con provvedimenti di crescita. Faccio presente che Confindustria nelle sue ricette contempla più similitudini con Fassina che non con l’agenda Monti.

          • Il punto non è se Fassina piace o non piace. Ognuno è libero di votare quello che vuole.
            Quello che a me francamente irrita è quando voti un partito con un certo programma, e te lo ritrovi che fa le cose opposte.
            Io avevo votato un programma riformista liberale. E invece dopo due anni il PD ha cominciato a sostenere una politica conservatrice e statalista. Bastava dirlo prima, e non li avrei votati!

      • A me sinceramente spiace che non si sia valorizzato abbastanza l’apporto di una persona competente come Ichino: la sua proposta di normativa sul lavoro (contratto unico a tutele crescenti con l’anzianità) è quella, a mio avviso, più organica, tra le tante che si prefiggono di tutelare anche quelli che adesso l’art.18 non se lo sognano nemmeno. (si veda su Lavoce.info ). Discuterne si deve, per carità, ma dico solo che non si è fatto abbastanza per proteggere Ichino dalla propaganda di quella “sinistra” che dipinge qualsiasi ipotesi di riforma del mercato del lavoro come un crimine contro l’umanità.
        Per quegli altri due pagliacci dico solo “non è mai troppo tardi”, anzi mi chiedo se Monti non si senta a sua volta in imbarazzo con simili compagnie.

        • Quando io nel 2008 votai convintamente il PD, pensavo di aver votato la riforma sul lavoro di Ichino. E invece eccoci qua con Fassina e le sue (a mio modo di vedere) pirlate. Questo PD non è più il PD, sono i DS con un altro nome.
          Ti elenco quelli che secondo me sono i migliori parlamentari della passata legislatura (diversi di questi sono abbastanza sconosciuti). All’inizio della legislatura erano tutti nelle liste PD. Il gioco è il seguente: quanti saranno nelle liste del PD per la nuova legislatura?

          Pietro Ichino, Giorgio Tonini, Magda Negri, Enrico Morando, Paolo Gentiloni, Stefano Ceccanti, Salvatore Vassallo, Nicola Rossi, Linda Lanzillotta, Andrea Sarrubbi, Fausto Recchia, Ermete Realacci, Maria Leddi.

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