C’ è opposizione

Le scaramucce processuali durante il dibattimento in aula si esplicano mediante questa formula: c’è opposizione. Senza addentrarsi nei sofismi della legge, ciascuna delle parti ha la possibilità di opporsi, nel tentativo di fermare l’ esposizione di domande o argomenti, quando ritiene di avere validi motivi per farlo. A quel punto interviene il Presidente del Tribunale per decidere se l’ opposizione è ammissibile o meno, e il Dott. Mario Fontana è un ottimo Presidente.

Nelle due ultime audizioni del processo Mori/Obinu a Palermo, si sono verificati alcuni fatti sui quali è necessario porre un minimo di attenzione, se non altro perchè anche i giornali che danno le notizie che altri non danno, si sono dimenticati pure loro di darle. Ogni riferimento al Tossico (aka il Fatto Quotidiano) è precisamente voluto.

Il 22 giugno, penultima udienza, l’ Avv. Basilio Milio, difensore del Gen. Mario Mori, chiede nuovamente che vengano ascoltati lo scrittore e giornalista Luca Rossi (amico personale di Paolo Borsellino) e il Sen. Carlo Vizzini. L’ Avv. Milio si premura di far sapere alla corte che entrambi, nell’ immediatezza della strage di via D’ Amelio, riferirono i fatti di cui erano stati protagonisti, non vent’ anni dopo come tutti gli altri testimoni, e pertanto reitera la richiesta al Tribunale.

Nino Di Matteo

Infatti già una prima volta i PM si erano opposti alla medesima richiesta della difesa, e di fronte a questa nuova richiesta, più precisa e circostanziata, Nino Di Matteo si oppone, di nuovo. Come la motiva? Per Vizzini adduce che non ne vede la pertinenza, inoltre “è attinti (?) da provvedimenti giudiziari relativamente a vicende legate a reati contro la pubblica amministrazione” Su Luca Rossi invece non fornisce alcuna ragione, ma l’ opposizione riguarda entrambi.

Strano che non trovi pertinenti testimoni che parlarono con Paolo Borsellino pochissimi giorni prima della strage, Rossi il 6 luglio e Vizzini il 16 luglio. Perchè? Forse proprio perchè sa benissimo che parlarono con Borsellino dell’ indagine “mafia e appalti“, quella di cui non vuol proprio sentir parlare, perchè va contro il teorema della trattativa.

Subito dopo un siparietto divertente fra l’ Avv. Milio e il Presidente Fontana, il Tribunale, riunitosi in camera di consiglio, rigetta l’ opposizione di Di Matteo e ammette i testi, dimostrando con ciò che è molto attento a motivazioni e pertinenza al processo. Processo dove peraltro hanno già testimoniato decine di persone, ciascuna con contributi più o meno pertinenti e rilevanti, e non si capisce proprio perchè due testimoni della difesa dovrebbero essere esclusi.

E si passa così all’ udienza successiva, quella del 6 luglio.

Durante l’ audizione dello scrittore e giornalista Luca Rossi, che riferisce come Borsellino stesse interessandosi all’ indagine mafia e appalti, Di Matteo si irrigidisce, vuole chiarimenti, a cominciare dal momento in cui Rossi dice: “quando gli ho chiesto che stai facendo, lui mi rispose, mi sto occupando della cattura degli assassini di Giovanni, e sto lavorando su questa questione degli appalti che era quello che Falcone pensava ecc… ecc… e quindi secondo me quella è un’ ipotesi investigativa… ” Di Matteo: “perchè non lo ha detto prima?” Rossi: “mi sembra di averlo detto” Di Matteo: “no” Rossi: “l’ ho anche scritto nel pezzo” Di Matteo: “no no, ma ora non lo ha detto“. Poi Di Matteo passa a chiedergli della competenza territoriale della Procura di Palermo, e chiede a Rossi se si pose il problema, come se la competenza territoriale fosse un argomento di pubblico dominio. Ad ogni modo, ascoltate la parte d’ interrogatorio di Di Matteo a Luca Rossi, è assai istruttiva per capire come l’ argomento “mafia e appalti” gli sia indigesto.

Carlo Vizzini

Ma non solo, prima di iniziare l’ interrogatorio di Vizzini, Di Matteo trova anche il modo di precisare che le motivazioni della sua opposizione ad ascoltarlo erano basate su fatti assolutamente non pertinenti, e dichiara ciò: “Il Sen. Vizzini è attualmente indagato per un’ ipotesi di corruzione aggravata dall’ art. 7 della legge 203/91 nell’ ipotesi accusatoria i fatti risalirebbero al periodo dei primi anni 2000, in particolare 2003/2004, e questo è il dato formale. Noi riteniamo rispetto ai fatti per i quali è articolato di prova da parte della difesa che nella sostanza e nello specifico non esista la connessione che imponga l’ assistenza difensiva per l’ atto istruttorio di oggi. Tra l’ altro Presidente per correttezza devo anche rappresentare che poichè com’è noto ai difensori l’ atto è stato anche depositato, io l’ avevo segnalato all’ Avv. Milio, per quanto riguarda un aspetto sempre relativo al 1992 quello del pericolo paventato di attentati nei suoi confronti, noi lo avevamo recentemente sentito, anche in quella circostanza proprio per le considerazioni afferenti a quello che noi riteniamo debba essere una specificità della connessione, noi lo avevamo sentito come persona informata dei fatti, quindi ci sembra logicamente consequenziale e corretto anche nei confronti della difesa e del tribunale che oggi venga sentito su istanza difensiva come testimone. Rappresento il dato della pendenza di quel procedimento, ma rappresento il dato che secondo la Procura della Repubblica rispetto ai fatti del 92 quel procedimento non è connesso o collegato.”

In parole comprensibili, cosa significa tutto ciò? Significa che l’ opposizione ad ascoltare il Sen. Vizzini, motivata nel precedente dibattito come non pertinente e soprattutto per via dell’ ipotesi accusatoria di corruzione, non c’ entra un bel niente. Ma Vizzini si è presentato in aula col proprio difensore, proprio perchè Di Matteo ne aveva paventata la connessione fra i due procedimenti, connessione che invece afferma adesso non esserci.

A questo punto, vale la pena soffermarsi sulla cena di Vizzini con Borsellino, Gioacchino Natoli e Guido Lo Forte, avvenuta a Roma il 16 luglio 1992. Cosa riferisce Vizzini? Durante quella cena si parlò lungamente proprio di “mafia e appalti”, e Vizzini, pur avendone negli anni successivi parlato ampiamente, rilasciando interviste e dichiarazioni, dice che trova strano che nessuno lo abbia mai convocato per verbalizzarle.

Archiviazione “mafia e appalti”

Ma la cosa molto più inquietante è che alla cena ci fosse pure Lo Forte, il quale solo 3 giorni prima, il 13 luglio, aveva firmato la richiesta di archiviazione dell’ indagine “mafia e appalti” assieme a Roberto Scarpinato: è possibile che lo avesse fatto all’ insaputa di Borsellino? Durante quella cena, nella quale l’ argomento era stato centrale, non disse nulla di quella richiesta di archiviazione? Vizzini non lo riferisce, resta da capire se Lo Forte lo avesse riferito a Borsellino prima, dopo o mai.

Non si può nemmeno chiamare fuori Antonio Ingroia da questa faccenda di “mafia e appalti”, perchè fu proprio lui a testimoniarlo di fronte ai PM di Caltanissetta, ai quali riferì che lo spunto investigativo proveniva dall’ agenda elettronica di Giovanni Falcone, e, così come gli dirà Borsellino successivamente, se Falcone ne aveva preso un appunto è perchè lo riteneva importante, in quanto non era solito tenere un diario. Chi era uno dei PM che interrogava Ingroia a Caltanissetta? Nino Di Matteo, quando si dice il caso…

Antonio Ingroia

A ciò si aggiunga che quell’ indagine era stata istruita dai ROS, e proprio dal Cap. De Donno. Facendo un piccolo sforzo mentale, non risulta strano che prima Mori e De Caprio (entrambi del ROS) vengano mandati a processo per la mancata sorveglianza di casa Riina e nonostante siano assolti definitivamente (con curiose frasi del PM in aula, ancora una volta Ingroia) la faccenda ritorni nel processo Mori/Obinu? Essere assolti in via definitiva non è sufficiente? E, guardacaso, il successivo processo Mori/Obinu lo istruisce Ingroia. Ma non solo: se si farà il processo sull’ inesistente trattativa, ci saranno fra gli imputati ancora De Donno e Mario Mori.

Però di mafia e appalti non bisogna parlarne, lì si potrebbe scoprire che a spartirsi soldi e lavori c’ erano dentro tutti i politici, di ogni colore, oltre ovviamente a imprenditori e mafiosi. Ma il Presidente del Tribunale, il Dott. Fontana, ha suggerito in maniera informale quali sarebbero secondo lui i testimoni da ascoltare nelle prossime udienze, e nella breve lista ci sono proprio Lo Forte e Natoli, quelli a cena con Borsellino e Vizzini il 16 luglio a Roma, tre giorni prima di via D’ Amelio.

Di questi fatti non ne ha scritto nessuno, forse perchè sono quelle udienze di cui è meglio non si sappia troppo in giro. Oppure si può farne un resoconto parziale, teso a screditare ciò che ha detto Vizzini, ad omettere ciò che ha detto Luca Rossi, e raccontare solo ciò che serve a insinuare dubbi, evitando il più possibile di scrivere di “mafia e appalti”. Se è questo il tipo di informazione che vi interessa, lo potete leggere nel sito dell’ ufologo antimafia Giorgio Bongiovanni, quello con le stimmate e le navi cosmiche. Oppure si può leggere un resoconto molto più veritiero e documentato su Sudmagazine, dove c’è ben un commento, e mi pare di conoscere di chi sia. Altrimenti non vi resta che riascoltare le udienze su RadioRadicale: io non mi sono fatto mancare niente, ma sono un caso patologico.

Lunedì 17 settembre si ricomincia, ma è meglio andare in Guatemala, “El País de la Eterna Primavera“, qui invece arrivano autunno e inverno, sperando siano solo stagioni e non metafore.

238 thoughts on “C’ è opposizione

  1. Nell’intervista pubblicata su Libero in data 28/06/2012, alla domanda di Belpietro ” Non era meglio lasciar fare a una commissione parlamentare? Di Pietro ne ha proposta una ad hoc”, Ingroia ha risposto così :

    «Noi accertiamo i reati, la verità storica non tocca a noi. Ad ogni buon conto non credo che serva un’apposita commissione, c’è già quella antimafia e, a questo proposito, devo dar atto al presidente Pisanu di aver affrontato il tema delle stragi e dei rapporti Stato-mafia. In vent’anni non era mai accaduto. Come cittadino e come magistrato auspico che faccia gli accertamenti necessari senza scaricare tutto sui pubblici ministeri. Gli italiani hanno diritto alla verità giudiziaria, ma anche a quella storica».

    • “Almeno fino a oggi non è avvenuto – prosegue Ingroia – perché per esempio tante e tante commissioni parlamentari antimafia si sono avvicendate in questi vent’anni, ma nessuna di queste ha messo al centro della propria attenzione, al centro della propria indagine, l’accertamento della verità su quel terribile biennio 92/93, che è poi il biennio sul quale è nata questa Repubblica.”

      Repubblica – 2 luglio 2012

      • “Trovo scandaloso che in questi vent’anni non una sola commissione d’inchiesta sia stata aperta sugli anni delle stragi del ’92 e ’93 e sulla trattativa, in un Paese come il nostro in cui sono state fatte commissioni d’inchiesta su qualsiasi cosa.” ha affermato con forza Antonio Ingroia nel corso della conferenza “Trattative e depistaggi”. “Questo è scandaloso: lo dico da cittadino e da magistrato.”

        “Nonostante costituisca una parziale riparazione la commissione Pisanu che ha messo al centro dell’attenzione questa inchiesta, anche se lo ha fatto al traino della magistratura di Palermo e Caltanissetta che ha aperto queste indagini. – ha continuato il procuratore aggiunto – Va bene lo stesso, anche se le nostre spalle cominciano a diventare sempre più curve. La responsabilità tocca anche ad altri. Per questo chiediamo che la politica faccia dei passi avanti seri e concreti nell’accertamento delle responsabilità politiche. Sarebbe ora che lo facesse, non tocca a noi farlo”.

        AMDuemila – 18 luglio 2012

        • Se Ingroia “batte in testa” non è mica colpa mia.
          Porti degli scritti che confermano ciò che affermo: prima è scandaloso, poi è parziale riparazione 😀
          E lo ha fatto al traino… ma de che? Adesso i processi li fa la commissione antimafia? E’ impazzito o cosa?
          Non so cosa vuoi dimostrare con questi deliri di Ingroia, forse che in Guatemala devono iniziare a preoccuparsi?

          Intanto all’ ufologo Bongiovanni ha scritto la prefazione ad un libro su Borsellino, pur essendo impegnato in indagini su fatti che, secondo lui, c’entrano con via D’ Amelio: tutto regolare? Anche quella a Torrealta sugli stracci di Ciancimino?
          Continuare a straparlare ogni giorno dappertutto non gli ha giovato, ad ogni modo adesso son cazzi guatemaltechi.

          • Non mi sembra che la questione verta su quello che fa o non fa Ingroia, la questione verte essenzialmente sull’interpretazione della frase :

            “Non posso essere indifferente come magistrato all’inerzia dell’Antimafia di allora e all’impegno dell’Antimafia di oggi, che si sta occupando, dopo 20 anni, della trattativa Stato-mafia”.

            Tu hai dato di questa frase un’interpretazione che secondo me non è corretta e per questo motivo ho recuperato alcune citazioni che secondo me confermano la mia interpretazione.

          • Non è questione di interpretazione, Ingroia s’è svegliato con mesi di ritardo, e visto che c’ha fatto una figura da peracottaro, adesso prova a mischiare le carte, smentendosi in 3 righe, per tentare di recuperare un po’ la faccenda.
            La commissione antimafia da MESI (vai a vedere su RadioRadicale) sta facendo audizioni su ‘sta baggianata di trattativa.

  2. Pensierini della sera

    @ Robgore
    La faccenda della moderazione serale non è poi così certa: ad esempio, leggevo poco fa il thread su Grillo (titolo ridicolo, articolo chilometrico con video, balle ecc… ecc…) e alcuni commenti erano delle 00:30 almeno.
    Quindi o hanno lasciato senza moderazione o c’è qualcuno fino a tardi il sabato.
    Mi sa che fanno un po’ come viene viene, se c’è qualcuno ok, altrimenti buonanotte.

    Visto che c’ero, mi sono letto pure le ultime di Fofò (aka Ingroia, il soprannome non è mio, ha scritto Bordin che lo chiamano così amichevolmente) e non ho potuto fare a meno di sorprendermi, nonostante l’ ora tarda.
    Dice il barbetta (by Ciancimino):
    “L’attenzione dell’opinione pubblica sulle indagini e sui dibattimenti è preziosa e necessaria: una sentenza viene emessa nel nome del popolo italiano”.
    Non so mica se gli conviene, a prestare attenzione ai suoi processi mi sa che ha molto più da rimetterci che guadagnarci.
    E poi aggiunge:
    “Non posso essere indifferente come magistrato all’inerzia dell’Antimafia di allora e all’impegno dell’Antimafia di oggi, che si sta occupando, dopo 20 anni, della trattativa Stato-mafia”.
    Ehhhh? Ma se fino all’ altro ieri ha chiesto a gran voce, e più volte, una commissione antimafia apposita? S’è svegliato o qualcuno lo ha informato che la Commissione Antimafia sta ascoltando DA MESI tutti i personaggi coinvolti nel suo processo e sugli stessi temi da lui evocati?
    Ok, capisco che ad andare in giro tutti i giorni per convegni, congressi, festival, meeting, festicciole e partite di calcio possa essersi perso qualcosa, ma i lavori della commissione antimafia sono pure online su RadioRadicale, poteva ascoltarli in bagno la mattina col suo iPad.
    Ahh, già, dimenticavo: pure queste ultime esternazioni le ha fatte alla festa IDV a Vasto, pareva brutto dire di no a Tonino.

    La conclusione però è agghiacciante:
    ”Non mancherò di far sentire la mia voce anche dal Guatemala”
    No dai Antonio, ti prego, se il capo d’ accusa per i mafiosi è “minaccia a corpo dello Stato”, questa tua è “minaccia a tutti gli italiani”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/22/grillo-a-parma-questa-classe-politica-e-figlia-dellinformazione-schiava/360265/
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/22/trattativa-stato-mafia-ingroia-faccio-scandalo-dipende-a-quali-feste-di-partito/360486/

    • E si che gli è stato fatto notare.
      http://www.linkiesta.it/blogs/pizza-connection/caro-ingroia-ma-la-commissione-parlamentare-sulla-trattativa-sta-perfino-asco

      Mi pigliasse un colpo, mi va di traverso e quasi mi ammazzo. Io che da due settimane sto spulciando pagine e pagine di audizioni da gennaio a giugno della Commissione Parlamentare Antimafia sento Ingroia dire, poi ripreso anche da La Repubblica : “per esempio tante e tante commissioni parlamentari antimafia si sono avvicendate in questi vent’anni, ma nessuna di queste ha messo al centro della propria attenzione, al centro della propria indagine, l’accertamento della verità su quel terribile biennio 92/93, che è poi il biennio sul quale è nata questa Repubblica. Perché questa Seconda Repubblica affonda letteralmente i suoi pilastri nel sangue di quelle stragi, in quella trattativa che si sviluppò dietro le quinte di quelle stragi”.

      A quel punto ho pensato di aver avuto delle allucinazioni…

      Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/pizza-connection/caro-ingroia-ma-la-commissione-parlamentare-sulla-trattativa-sta-perfino-asco#ixzz27FLvNfGe

    • Il grassetto usato nell’articolo del FQ per la locuzione “inerzia dell’Antimafia” ti ha portato fuori strada : Ingroia ha fatto un raffronto tra “l’inerzia dell’Antimafia di allora” e “l’impegno dell’Antimafia di oggi”

      • Mi sa che sei tu ad andare fuori strada: “…all’impegno dell’Antimafia di oggi, che si sta occupando, dopo 20 anni, della trattativa Stato-mafia.”
        E qui il grassetto è mio, così magari ti accorgi che cosa ha detto Ingroia, e non è affatto ciò che scrivi.

        • La frase completa è : “Non posso essere indifferente come magistrato all’inerzia dell’Antimafia di allora e all’impegno dell’Antimafia di oggi, che si sta occupando, dopo 20 anni, della trattativa Stato-mafia”.

          Ingroia fa un raffronto tra “l’inerzia dell’Antimafia di allora” e “l’impegno dell’Antimafia di oggi”, Ingroia in pratica loda l’impegno dell’Antimafia di oggi e sottolinea implicitamente che tale impegno è stato ritardato di 20 anni a causa “dell’inerzia dell’Antimafia di allora”, è questo il senso corretto del discorso di Ingroia.

          • Il senso corretto è che si è svegliato dopo mesi che la Commissione Antimafia, commissione bicamerale presieduta da Pisanu, sta ascoltando tutte le persone coinvolte, e che Ingroia c’ha fatto una figura da cioccolataio, visto che ha continuato a chiedere una commissione che facesse quello che già stavano facendo da MESI.
            Ti servono i link o li trovi da solo?
            C’ è anche un video, se interessa, così lo senti dalla bocca sua.

  3. Toh! Chi l’avrebbe mai detto! Sentite cosa ha detto Grillo (riportato da Dagospia): ATTACCO AI MEDIA – Non è mancato un duro attacco ai media: “Giornalisti carogne” e “schiavi dei loro editori”. “In italia non ci sono giornali liberi tranne ‘Il Fatto Quotidiano’. ll vero cancro è questo, l’informazione. Se avessimo avuto un’informazione normale non avremmo questa politica cosi”. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-grillo-torna-e-incenerisce-i-giornalisti-carogne-se-questa-la-classe-politica-che-44323.htm Ma pensa un po’… tutti i giornali sono servi TRANNE IL FATTO QUOTIDIANO, dice il barbuto profeta di ‘sta cippa…. ma che strano, eh?

    • Ti dirò di più: nel periodo in cui Il Grillo Quotidiano faceva degli articoli “contro” grillo, questo qualche mese prima che si schierasse a suo favore e nel periodo in cui attaccò Padellaro e Colombo (che ne scaturì la fuoriuscita di travaglio dal Passaparola di grillo… e che Padellaro stesso, qualche settimana fa, l’ha confermato in un’intervista), disse che FORSE Il Fatto Quotidiano è libero. O qualcosa del genere, ora non ricordo le esatte parole. Fattostà che ha messo in dubbio anche l’autenticità di quel giornale.
      Ora invece, ha tolto il forse. Ora è il miglior quotidiano di sempre. E te credo, pare di leggere il blog del comico genovese !

  4. Ho trovato su internet degli articoli del 2008 su Beppe Grillo, che possono ancora essere utili (specialmente per contestare Grillo e il suo movimento): blog.maxbruschi.it/wp-content/uploads/la-vera-storia-di-beppe-grillo.doc

    • Sonia Toni che forse é proprio l’ex moglie di Grillo dice in un commento del fq proprio in merito a questa faccenda che la Barilla é legata a fabbriche di armi. Ma sarà vero? Ma cosa ci azzecca? Ma cosa fumano i grillini? Si stanno allenando le simpatie di chiunque per presunzione incapacità e stupidità altro che poteri forti. Pizzarotti mi farebbe pena non fosse che é troppo presuntuoso e anche leccaculo di Grillo

  5. Oggi su Vendolo

    Anche oggi l’ house organ di Niki non ci fa mancare la dichiarazione dello zeppolato da Terlizzi.
    In prima pagina – e dove se no? – si può leggere:
    “Vendola – Va ribaltata l’ agenda Monti”

    Come programma politico di un sabato di fine settembre non mi sembra poi così complicato: basta andare a palazzo Chigi, andare nell’ ufficio di Monti e ribaltargli l’ agenda, checcevò? 😀

    • Trovo molto più grave il titolo sulla Fiat e Gianni Agnelli. L’Avvocato è stato colui che ha lasciato morire l’industria di famiglia d’inedia e negare il fatto, continuando per di più ad idealizzare e incensare la figura di quello che al massimo può essere ricordato solo come il più grande evasore fiscale della storia d’Italia, è fare informazione di infimo livello.

  6. LA POLITICA VISTA DA UN GRILLINO
    Tornando a casa da una riunione con GRLLO il figlio gli chiede papa cos’é la politica di grillo??preso un po alla sprovvista gli dice : Prendiamo la nostra famiglia,io lavoro e porto i soldi a casa , percio io sono il CAPITALISMO,la mamma gestisce la famiglia e si occupa di tutti ,questo é il GOVERNO,la donna di servizio che si occupa della casa e delle cose ingrate é la MASSA POPOLARE,la tua sorella piccola é L’AVVENIRE, e tu sei il POPOLO;
    Durante la notte la sorella piccola fa la cacca nel pigiama,il piccolo va dalla mamma che dorme profondamente e non si sveglia,cerca il padre e lo vede nella camera della donna di servizio che gli stava facendo un servizio a quel punto preferisce tornare a letto senza disturbare nessuno.
    IL MATTINO il padre dice al bambino allora hai capito cos’é la politica.di GRILLO
    Certo papa, mentre il CAPITALISMO fotte le MASSE POPOLARI il POPOLO si manifesta al GOVERNO il quale se ne frega e preferisce lasciare L’AVVENIRE nella merda

    PS:RENZO scusa ma ogni tanto ci vuole una pausa Ciaooooooooooo!!!!!!

  7. Devo essermi distratto qualche anno per non essermi accorto di ciò:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/21/sallusti-rischia-carcere-condanna-a-anno-e-due-mesi/359079/#disqus_thread

    Sì, è vero, scrissi tempo fa un paio di post sui danni che certa stampa può fare nelle menti deboli, senza distinzione di colore partito destra sinistra o altro.
    Sallusti è un cagnaccio pronto a mordere per gli interessi del suo padrone, che padrone lo è a tutti gli effetti, ma leggere 300 commenti tutti o quasi gaudenti per la possibilità che vada in galera, mi sembra sia l’ aberrante e degna conclusione di anni d’ odio bipartisan.
    E purtroppo per loro, alcuni arrivano ad insinuare che la posizione in merito del Tossico sia un’ opinione di casta, perchè viceversa si sarebbero aspettati un giubilo della redazione, giammai una difesa, invece ovvia e condivisibile.
    Com’è possibile siano riusciti a coagulare in così breve tempo una tale massa di ottenebrati, un coro quasi unanime di manettari giustizialisti felici di vedere un avversario, benchè faziosissimo, finire in carcere per reato d’ opinione di cui è responsabile ma nemmeno autore?

    Mi tornano allora in mente le deliranti affermazioni di Grillo sui processi pubblici alla casta, da celebrare una volta preso il potere, e mi chiedo: è il futuro prossimo che ci attende?
    Ci stiamo avviando verso un’ epurazione sommaria, giustificata a colpi di populismo d’ accatto, e attuata con le grida di chi nelle piazze urla più forte?
    Siamo sicuri che questi uligani siano tali solo dietro ad un pc, o dobbiamo temere che alla chiamata risponderanno in massa?

    • Si leggevo una massa di pez… di m….

      Se succede sarebbe scandaloso cmq una pena pecuniaria alta e via.
      Ho letto di motlo peggio a parer mio. Persone considerate mafiose e altro.

      • Qui Robgore però c’è un fatto nuovo: non si fidano della – ovvia – presa di posizione del Tossico su una legge che non ha senso in un paese civile.
        In altre parole, non ci può essere alcuna condivisione di pensiero col nemico, è sempre e comunque da abbattere, con gioia.
        Hanno coltivato dei facinorosi ottusi, e adesso si trovano senza alcuna possibilità di farli ragionare.
        Se non scriverà qualcosa il Crapa Pelada – auspicabile, ma non ne sono certo – prendendo le distanze da una tale sentenza, questi andranno ad applaudire sotto le finestre di San Vittore, convinti e felici che le cose vadano bene così.

        • Io, francamente, ho molti dubbi in merito.
          Certo, finire in carcere per avere scritto qualcosa è eccessivo.
          Però ci vuole una normativa seria, magari con multe salate che colpiscano veramente l’editore o con sospensioni prolungate o espulsioni dall’ordine che danneggino gravemente la carriera: perché qui non abbiamo a che fare con giornalisti che sbagliano, abbiamo a che fare con diffamatori professionisti, pagati per distruggere le vite altrui.

          Ed io la campagna del Fatto in difesa di Sallusti non l’apprezzo.
          Perché in linea di principio sono anche d’accordo, ma non si può alimentare un clima forcaiolo e giustizialista nel Paese per anni e poi chiedere giustizia solo per la propria Casta.
          Il carcere per Sallusti è l’analogo di quanto loro vorrebbero per i politici, tutti, senza distinzione: che se lo tengano.

          E poi la battaglia non è nemmeno così tanto di principio.
          Oggi Travaglio, nell’editoriale
          http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1KP1IN) parla del suo caso, quando rischiò otto mesi per una situazione simile a quella di Sallusti.
          Insomma, trovo un pò ipocrita fare il giustizialista con il culo degli altri e poi chiedere “buon senso” quando toccano uno dei tuoi.

          Senza contare che, nello stesso giorno in cui si fanno queste battaglie di principio, si mette in pagina un articolo di Barbacetto scandaloso, ancora sul giudice Silvestri (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1KP371).
          Un articolo che è fogna pura, pieno di allusioni, costruito per suggerire, senza un fatto, senza una notizia, scritto solo perché si è ricevuto l’ordine di scavare nella vita di un uomo che ci è antipatico e di trovare qualsiasi cosa per distruggerla.
          Ecco, Barbacetto non meriterà la galera, ma, per me, cavarsela con una eventuale multina per cose del genere è troppo poco.

          • Sono d’ accordo in parte su quanto scrivi.
            Premesso che il carcere per diffamazione a mezzo stampa è pena abnorme, da cassare dal codice al più presto, sono per pene pecuniarie molto, ma molto più salate e rettifica nelle stesse dimensioni e posizione della diffamazione.
            Così come, anche in assenza di querela, la rettifica di legge vorrei fosse allo stesso modo di dimensioni e posizione eguali all’ informazione mendace.
            C’è attualmente uno squilibrio a favore dei diffamatori, i quali sanno che il più delle volte si tratterà di una causa civile, cioè soldi, e spesso pochi. Viceversa è abnorme ricorrere al penale per faccende del genere.
            Colpire nel portafogli è dimostrato essere da sempre uno spauracchio molto più efficace di qualsiasi altro, così come anche una pubblica abiura in evidenza potrebbe essere un valido deterrente a fare il proprio mestiere con maggior attenzione dei diritti altrui.

            Per questo la presa di posizione del Tossico è – IMHO – condivisibile nella sostanza e nel principio, salvo che vi sia la volontà del legislatore a normare la diffamazione a mezzo stampa in un modo più coerente e incisivo sulle pene pecuniarie.

            Travaglio è ipocrita non da oggi, ma si dovrebbe preoccupare della genia di uligani che ha contribuito a creare: li ha abituati a carne e sangue da anni, adesso non vogliono altro cibo da lui, è tardi per fare marcia indietro.
            Oggi ha tentato, ma non ha osato molto, un po’ ha dovuto concedere alla sua platea di uligani ottusi.

          • Sono d’accordo. Anche l’ordine dei giornalisti é una casta se si ragiona così. Pensate a D’Ambrosio era un servitore dello stato lotta alla mafia ecc e poi per i calcoli di quel giornale schifoso del tossico é morto con l’infamia di accuse assurde. E questi non pagano anzi vendono copie. Disgustoso. Fossi Napolitano o qualche parente di D’Ambrosio farei loro una causa per diffamazione a inchiesta chiusa. Fanno schifo

          • Sono d’accordo con Enrico.
            L’effetto deterrenza della pena pecuniaria lo considero pressochè nullo se sei ad esempio alle dipendenze di un Berlusconi che prima ti paga per diffamare e infamare e poi ti paga la multa, indipendentemente dall’ammontare, in modo che tu possa continuare a farlo.
            Considerando anch’io il carcere eccessivo, riterrei che i provvedimenti che una riforma della legge in materia potrebbe prendere in considerazione sono: la rettifica per forma e dimensioni molto più ampia di quella della notizia falsa, e magari ripetuta, e poi, come per i ciclisti che si dopano, si potrebbe pensare ad una ‘squalifica’ per un certo lasso di tempo.

          • “quando rischiò otto mesi per una situazione simile a quella di Sallusti.”

            In realtà Travaglio non ha mai rischiato la galera, perchè i suoi 8 mesi erano stracoperti dall’indulto. Se noti, non scrive di averla rischiata ma, accusando il Giornale di non aver fatto campagne contro il carcere ai giornalisti, cerca di farlo credere.

          • Sarà meglio che Travaglio non rimescoli troppo sulle sue condanne. Si potrebbe scoprire che, nonstante le aggravanti per la diffamazione siano imputate nel caso in cui “l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza”, nel caso di Sallusti, essendo un diffamato un magistrato, le aggravanti sono state per l’appunto riconosciute, nel caso suo invece, nonostante l’offesa fosse, analogamente, arrecata ad un parlamentare, in Appello gli sono state invece riconosciute, nonostante la dichiarata dolosa diffamazione, delle non ben precistate “attenuanti” (quali, nelle motivazioni del giudice, non è dato assolutamente sapere), anzichè delle aggravanti, tanto che la pena carceraria è stata commutata in pena pecuniaria. Quindi, si tratta ancora una volta, l’ennesima, dei soliti due pesi e due misure.

          • Io volevo dire che ero d’accordo con Enrico ma dalla risposta non si capiva é stata messa in coda.

    • Personalmente ho sempre considerato quello di diffamazione un reato odioso e meritevole di essere punito severamente, ma non con il carcere, quanto piuttosto con una pena pecuniaria molto severa.
      Per quanto riguarda i professionisti dell’informazione poi, dovrebbe essere lo stesso ordine professionale, se questo non fosse nient’altro che il mezzo per difendere sempre e comunque i suoi iscritti, a punire coloro che non rispettano la deontologia professionale, come pure dovrebbero essere gli editori a mettere alla porta chi fa abuso della sua posizione, come avviene nei giornali di tutto il mondo civile.
      Nel caso di Sallusti però c’è un elemento che balza all’occhio: il querelante è un magistrato, che come fin troppo spesso avviene si è accanito sul giornalista, spalleggiato dai suoi colleghi, in un modo che fa ben capire in che società viviamo: quella in cui la casta più forte è pronta a dimostrare che può disporre della più debole a suao piacimento.

  8. @tutti: l’avete letto l’articolo di Caporalevsul tossico su De Luca? Addirittura si becca mille critiche perché troppo duro con il sindaco e troppo fazioso… non riesco ad inserire il link da smartphone . Cmq livello basso. Si sa che De Luca e Travaglio si odiano

    • Quella di Contrada è la madre di tutte le trattative.
      Un terreno scivolosissimo, fatto di inevitabili contatti tra poliziotti e ,malavitosi, magari prure di favori fatti a qualcuno per poter arrestare il pesce grosso.
      Poi finisce col poliziotto denunciato da qualche pentito che aveva fatto arrestare proprio lui. Qualcosa di simile alla storia del generale Ganzer, ma
      ampiamente trattata in tanti film su poliziotti infiltrati o comunque con frequenti contatti con informatori o personaggi ambigui.

  9. Come promesso, ecco il clippino del Col. Angelo Jannone a La7 da Teresa Mannino.

    p.s. chissà se la citazione finale de “Il sarto di Panama” c’entri qualcosa col Guatemala, è proprio lì a due passi… 😉

  10. http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/21/baruffa-diretta-sindaco-meda-mussolini-sallusti/205320/
    Filmato della gazzarra di ieri sera fra il sindaco di Meda e Alessandra Mussolini.
    Ora, non si discute che la Mussolini sia una poveretta e che il sindaco abbia detto quello che probabilmente direi anch’io. Al bar però.
    Siamo sempre lì, se guardo un approfondimento poitico televisivo voglio cercare di capirci fuori qualcosa più di prima, non vedere insulti e scenate napoletane. Non ho mai visto Formigli così imbarazzato (e anche seccato, diciamola tutta). Invece il Fatto ce lo propone come fosse un eroe. Al grillino piace chi urla e insulta, anche se dice banalità. E infatti i commenti sono tutti con lui.
    In caso ci fossero dubbi, non ho nulla contro il sindaco di Meda, solo l’ennesima considerazione che i grillini (e secondo me non solo loro) preferiscono sentire quattro parolacce verso il politico di turno (il fatto che lì ci fosse la Mussolini è solo un caso) o vedere il genio di turno che straccia la tessera elettorale, piuttosto che informarsi seriamente. E il Fatto, al posto di educare alla democrazia questi ignoranti (come dovrebbe essere compito del buon giornalista o dell’intellettuale), li istiga. Niente di nuovo, lo so, ma io questo populismo dozzinale non lo posso proprio soffrire, secondo me è uno dei problemi più grossi della mentalità dell’italiano medio, e trovo che la sua propugnazione e legittimazione sia una delle cose più viscide che il nostro amato giornale sia uso fare.

    • Ah ecco, chi si è comportato male è Formigli, perché all’ennesimo INUTILE insulto ha tolto la parola all’esuberante sindaco.
      Un commento su tutti (più o meno sono tutti sulla stessa linea):
      http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/09/21/baruffa-diretta-sindaco-meda-mussolini-sallusti/205320/#comment-657657537
      “formigli è disturbato dalla schiettezza dei concetti del sindaco ma non dalla sciatta volgarità dei personaggi che invita alla sua trasmissione.ma chi rappresenta la mussolini? le show girls fallite? e nosferatu sallusti? cos’è un giornalista? ha fatto bene larussa a prenderti a calci sei anche tu un giornalaio prezzolato.il sindaco di un paesino vi ha umiliati tutti.cialtroni.”
      Tralasciando l’ortografia e le maiuscole, notare la “schiettezza dei concetti del sindaco” (“hai rotto le palle tutta la sera” è un signor concetto), e “ha fatto bene larussa a prenderti a calci”. Fino ieri era il loro eroe, e La Russa il male assoluto.
      Che gentaglia.

    • I sindaci sono generalmente incazzati, credo ne abbiano buoni motivi per esserlo, certo che però passare agli insulti non serve a niente, al limite può indicare che la misura è davvero colma, ma ottiene l’ effetto opposto.
      La Mussolini è stata come al solito insopportabile, le avrei messo un tappo da damigiana a tapparle la bocca: interrompeva tutti, biascicava in sottofondo… e statte zitta un po’!
      Se poi in tutta la caciara che ha fatto, avesse detto qualcosa di importante, mi sarei meravigliato.

      Che il Tossico inciti gli uligani alla cagnara in effetti non stupisce, è la loro cifra democratica da sempre.

      • Sono da sempre sostenitore della tesi che in TV i microfoni degli ospiti debbano essere accesi o spenti quando è il loro turno. Così la Mussolini in quel contesto sarebbe apparsa, invece della solita allenata a interrompere i discorsi degli altri per far perdere il filo, una che si agita come un’ossessa sulla poltrona, muovendo la bocca in maniera scomposta.
        Detto questo, non sopporto più quest’abitudine di chiamare le persone con un soprannome denigratorio, che ormai praticano tutti.

    • Che dire e’ un piddino che piacera’ ai grillini. Io onestamente avrei espresso gli stessi concetti in modo meno maleducato.

  11. Ma a voi sembra normale un quotidiano che ignora i dati sulla produzione, l’ennesima revisione al ribasso del pil e mette in prima pagina la bocciatura di ordinanze comunali sulla limitazione dei kebab nei centri storici?

        • Il kebab è commestibile, Crapa Pelada e Beppe no, nemmeno se li rosoli bene, restano indigeribili.
          Tony Porchetta (aka Telese) invece credo sarebbe buono, è un uomo così ripeno di sé 😀

          • Mah, non vorrei rovinarti la divertente metafora culinaria, ma in Italia non c’è persona più ripiena di sè di Travaglio (beh, forse Sgarbi).

    • Ieri in prima pagina c’era un articolo che parlava di uno studio indipendente (a quanto ne so indipendente tanto quanto loro) che dimostra che gli OGM sono dannosi per la salute. E qual’è quella categoria di persone che non si stupisce nel vedere in prima pagina una notizia di simile importanza? Si, avete indovinato.

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