Pulcinella e il tontolone svelto

Il primo di luglio apparve un articolo sul Columbia Journalism Review scritto da una giornalista freelance italiana in Siria: Francesca Borri. Titolo e sottotitolo lasciavano presagire il contenuto del pezzo, mentre, successivamente, le critiche si focalizzarono su tutti gli altri aspetti toccati dall’ articolo. Il seguito fu una magnifica lezione per prestigiatori da fiera paesana, impartita urbi et orbi da alcuni giornalisti, o presunti tali. D’ altronde si sa, sputare nel piatto dove mangi non sta mai bene, Borri compresa. E i più bravi il piatto addirittura lo puliscono, con la lingua.

Il caso è stato parecchio dibattuto da vari soloni, suscitato polemiche (interessanti quanto quelle su un rigore dubbio), dotti pareri – ohh, si fa per dire – di presunti esperti, tutti o quasi comodamente seduti col culo nel burro. Quindi in rete troverete parecchie occorrenze sul caso. Pochissime però – rare come il panda albino – che scrivono a chiarelettere sull’ aspetto più ostico dell’ articolo di Francesca Borri. L’ elenco degli scritti pro e contro (più contro, e ci mancherebbe) è talmente lungo, la lettura così fastidiosa, che evito di metterli. Altrimenti potrei farne una lista, e chiamarla los paraculos.

Ma veniamo ai fatti. A dare la stura alla polemica fu Gianni “dente avvelenato” Riotta, l’ 11 luglio, con un tweet di risposta alla Borri, nel quale, sornione, si chiedeva come mai nessuno avesse ancora ripreso il suo pezzo in Italia. Tweet al quale rispose non solo lei, ma si inserì anche Marco Bardazzi, pure lui, come Riotta, giornalista de La Stampa.

Poichè Twitter è da tempo tanto in voga per scambiarsi velenose stilettate, ecco che il giorno seguente (il 12) Giuseppe Rizzo (L’ Unità) rilancia la faccenda, e nel gruppo di giornalisti in copia ci infila Luigi De Biase (Il Foglio e Il Giornale) nonchè altri, fra cui Luca Sofri e Peter Gomez.

Nel frattempo, sempre il 12 luglio, il giorno dopo i tweet di Francesca/Riotta, su La Stampa esce la traduzione dell’ articolo, proprio mentre nel thread Twitter ci si interroga su chi sia il famigerato editor di Francesca. Ciò avviene in un divertente botta e risposta fra Rizzo e De Biase, nel quale il primo domanda: “Capiamo qual è giornale di cui parla @francescaborri,non è secondario” a cui risponde De Biase: “Non è strano che nessuno la conosca?” Colossale pataccata, in attesa che il tontolone abbocchi.

A questo punto mi sembra chiaro che siamo in presenza del celeberrimo segreto di Pulcinella: sanno bene chi è l’ editor, ma la manovra di accerchiamento – una poco velata presa per i fondelli – è più divertente. L’ occasione ghiotta di rendere la pariglia a qualcuno che spara merda quotidiana contro i colleghi è un piatto da servire freddo, una forchettata alla volta.

Ma è solo dopo un link di Rizzo, che punta al Fatto Quotidiano, che finalmente si palesa  il tontolone: Peter Gomez. Il quale, facendo finta di nulla (bravo) o facendo il furbo (bravissimo), twitta un sibillino: “mi spiegate? Non capisco cosa è accaduto“. Poi sparisce per sempre. Magari ha capito la malaparata ed ha pensato bene di eclissarsi? La faccenda è chiara, l’ articolo è ormai tradotto su un quotidiano nazionale, basta leggerlo. E così il primo a sottrarsi al gioco è Sofri, che infatti “si chiama fuori”. Salvo essersene occupato sia l’ 11, che averne poi pubblicato la traduzione il 12 (entrambe originali, a loro dire, in realtà leggermente diversa da La Stampa, ma non nella sostanza), ed aver ripreso la faccenda ancora il 14. Ma di editor non se ne parla.

Ma cosa ha scritto Francesca Borri del suo editor di così compromettente? Ecco le parti che lo riguardano (il grassetto è mio):

  • Mi ha infine scritto. Cioè: dopo oltre un anno, un attacco di tifo e un proiettile al ginocchio, ha visto la televisione, il mio direttore, e ha pensato che l’italiana rapita fossi io, e mi ha infine scritto. Mi ha scritto: ma se hai internet, non è che twitti il sequestro?
  • E più che Aleppo, a essere precisi: il fronte: perché poi ti chiedono solo il sangue, solo il bum bum – cioè, racconti gli islamisti, e tutta la loro rete di attività sociali, racconti la ragione della loro forza, un pezzo molto più difficile del fronte, provi a spiegare, non solo a emozionare, e ti rispondono: ma qui in 6mila battute non è morto nessuno
  • In realtà avrei dovuto capirlo da lì, da quella volta che un caporedattore mi chiese un pezzo da Gaza, perché Gaza, al solito, era sotto bombardamento e perché tanto Gaza, mi arrivò questa mail, la conosci a memoria: che importa che stai ad Aleppo.
  • Ma subito: devo andare in Siria – e invece la cosa più frustrante, qui, è che scrivi da Roma o scrivi da Aleppo, per loro è uguale. Ti pagano uguale: 70 dollari a pezzo.
  • [Gli editor] Sono perfettamente consapevoli che con 70 dollari a pezzo ti obbligano a tagliare su tutto, e sperare di morire, se sei colpito, perché non potresti mai permetterti di essere ferito: però poi il pezzo lo comprano comunque: anche se non comprerebbero mai il pallone della Nike cucito dal bambino pakistano. E come quella volta a Castelvolturno, gli scioperi dei braccianti clandestini: che mi arrivò questa mail: “voglio un pezzo indignato! 50 euro al giorno! prendono solo 50 euro al giorno!, ma che mondo è?” – e tutti noi eravamo lì per 20 euro al pezzo.
  • …e però ti trattano come un ragazzino: fai una foto da copertina e ti dicono: ma eri solo nel posto giusto al momento giusto, fai un pezzo da esclusiva, come quello dalla città vecchia, che siamo stati i primi a entrarci, con Stanley, e ti dicono: e come giustifico che il mio inviato non è riuscito a entrarci e tu sì? Uno mi ha scritto: lo compro ma lo firma lui.

A questo punto direi che sapere chi è il suo editor di riferimento, “il committente principale di Francesca Borri“, sarebbe importante, così sapremmo quale redazione si comporta in tal modo. E a svelare il segreto di Pulcinella ci pensa Riccardo Puglisi su Linkiesta con questo articolo:”Alla freelance in Siria: lettera troppo narcisista“. Non è un caso che resti praticamente l’ unica voce (e non smentita) che rivela il nome? Sembra di no.

Che avesse scritto in precedenza proprio per il Fatto Quotidiano è dimostrato anche da questo articolo del maggio scorso: versione ridotta sul cartaceo, completa (un mese dopo) online. E la firma è proprio la sua, Francesca Borri.

Allora è proprio il Fatto Quotidiano, l’ editor che sguazza con sangue e sparatorie, quello che vuole leggere di massacri e bum bum? D’ altronde si sa, l’ uligano medio si nutre così, non è interessato alle vicende umane o ai risvolti internazionali: a lui piacciono sangue e bombe, stile macelleria messicana, l’ hanno allevato così. La strategia editoriale è quindi al ribasso intellettuale, gossip e maldicenze pagano di più, in termini di vendite, di 100.000 morti e non sai perchè son morti. Ma per queste cose 70 dollari lordi (e sono davvero lordi) al pezzo bastano e avanzano. Però per un’ olgettina chiacchierina 2 o 3 mila euro si trovan subito, son le cose che fan felice l’ uligano.

Eppure erano loro i paladini del nuovo e libero giornalismo, di quel giornalismo che racconta i fatti, gli approfondimenti sul campo, tante notizie e poche opinioni. Ma nessuno valuta che se “…il dibattito, a parte una lunga disquisizione sulla mia pessima punteggiatura e il mio make-up, è subito deragliato: “I nomi! Vogliamo i nomi!” – come fosse problema di singoli.”, (e i nomi lei non li fa), magari è perchè romperebbe l’ equilibrio di casta, e allora addio anche ai 70 dollari lordi. Ma non è un problema di singoli, cara Francesca se mi permetti la confidenza, semmai è un problema di diversamente uguali. E a me sembrano pure peggio. Anzi, lo sono proprio, leggendo Barbara Schiavulli! (“E ora vengo alla peggiore collaborazione di sempre, quella col Fatto Quotidiano.“)

Davvero, Francesca, tanto vale scriverli da Roma, si rischia meno. Sempre se non incontri Crapa Pelada nella movida capitolina, quello sì che sarebbe letale, molto più di un AK-47.

* * *

p.s. Non voglio discettare dell’ articolo o di Francesca Borri, di stile e punteggiatura, di fact-checking e menate varie, ciascuno può farsi le proprie idee e valutazioni su ciò che ha scritto e come. Negli USA si è parlato di questo caso giornalistico, da noi più che altro di stile, contenuti, make-up, gonzo journalism e narcisismo. La faccenda che mi interessava era rilanciare e portare a conoscenza di più persone possibile è chi fosse l’ editor di Francesca (secondo Linkiesta e le altre fonti citate), quanto la pagano al lordo, e a loro cosa interessa pubblicare perchè vende (sempre meno). Una interessante ricostruzione cronologica della vicenda si può leggere qui, ed anche questa conferma l’ aspetto che mi premeva sottolineare con questo post.

119 thoughts on “Pulcinella e il tontolone svelto

  1. Tutta questo starnazzare mi aggrava il pessimismo antropologico.
    La Soccini si indigna perché una figlia di papà fa l’inviata di guerra e si rifila il sopracciglio. Noia. Cattivismo doc.
    Tu vibri di indignazione perché la Soccini parla del sopracciglio, pasticcia sul numero di battute e non si chiede chi sia il famigerato ‘mandante’.
    E in nome dello sdegno morale le dai della culona! Degno di Cruciani.
    Non lo voglio più leggere il tuo blog.

    • E allora non leggerlo, me ne farò una ragione.

      Non mettermi però in paragone alla SoNcini, non sum dignus: non ho lavorato in RAI, non ho scritto su quotidiani, settimanali, mensili, e non ho scritto nemmeno un libro.
      E se permetti, so che il mondo m’è grato 😀

    • Le simpatie di Grillo verso l’Islam sono note, ma in questo caso dobbiamo chiederci se sia lui l’autore del post, perché sappiamo che c’è uno staff di curatori dietro il blog di Grillo.
      Il blog è comunque la voce ufficiale de movimento e a questo punto dobbiamo credere che questa è la linea dettata da Casaleggio in persona.
      In fondo delle credenze del guru riccioluto non sappiamo un granché, a parte la profezia su “Gaia” e non è detto che non sia un fedele salafita che vive la sua religiosità in silenzio.

      • Le reazioni del pubblico grillino hanno però indotto lo staff a produrre immediatamente altri due articoli, per mandare presto in seconda pagina quello incriminato.
        Pare che il fedele grillota non sia ancora pronto ad abbracciare l’Islam.

  2. A proposito del Ciancimino Jr. , non so se qualcuno l’ha già notato ma la fotocopia della presunta lettera destinata per conoscenza a Berlusconi pubblicata nell’ottobre 2009 sul magazine “S” non è identica alla fotocopia poi presentata in aula nel processo Mori-Obinu in data 8 febbraio 2010

    😀

  3. Guarda guarda
    Quel peracottaro di Saviano…..
    Tempo fa tentai di far comprendere agli uligani del FQ quanto fosse ridicolo quel venditore da 4 soldi di Teste di Modigliani,quello che la mafia la combatte nei salotti della TV spazzatura (come la trasmissione di Fazio)leggendo interminabili monologhi sconclusionati…..
    Leggiamo e ridiamo del clone di Trav,perchè così la pensano pure quelli della Casadellalegalità
    PS Togliamogli pure la scorta

    http://www.casadellalegalita.info/altri-speciali/strabismo-alla-saviano/9088-il-prodotto-qsavianoq-a-chi-ed-a-cosa-serve-ed-il-vergognoso-attacco-ad-alfredo-galasso.html

    • Sì, ha ragione, ma solo in parte.
      Perchè purtroppo dobbiamo ancora fare i conti col banana, almeno ancora oggi.
      Temo che qualcosa succederà, mi stupirebbe se abbandonasse la scena senza un ultimo colpo di teatro.
      E quello che mi fa incazzare è che al governo ce lo ha mandato Peppe, solo per calcolo politico.
      Possiamo permetterci una crisi di governo? E se anche fosse, con chi fa il PD un nuovo governo?
      Non ho abbastanza immaginazione, ma il banana l’ abbiamo ancora in mezzo alle palle.
      In caduta, lo spero, ma è ancora determinante e lo sa.

      • Credo che stavolta l’ora del banana sia veramente arrivata, anche se l’inettitudine dei suoi avversari è tale che un colpo di scena è sempre possibile.
        Però ormai anche l’età comincia a farsi sentire e credo che anche lui si farebbe volentieri da parte, se solo gli consentiranno una via d’uscita onorevole.
        Sono peraltro convinto che lui si sarebbe tolto dalla balle già da tempo, se solo gli avessero concesso il famoso salvacondotto. Era una soluzione ragionevole, ma in questo strano Paese conta di più la volontà di qualche direttore di giornale che quella di molto cosiddetti leader politici. Ma gente che ha visto per davvero un leader politico in Bersani si merita questo e altro, perfino il ritorno di Romano Prodi.

        • Beh, il tuo ragionamento ( ??!! ) mi sembra a dir poco contorto : Berlusconi è un delinquente, milioni di decerebrati ancora lo adorano nonostante tutto e la colpa della situazione sarebbe di quelli che hanno visto un leader politico in Bersani ?

          😀

  4. Penso che Andrea Scanzi che intervista D’Agostino sia la migliore espressione della cifra stilistica del FQ (ma D’Agostino non se l’è presa neanche po’ per il passaggio del fotografo Pizzi al quotidiano Travagliato?):
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-dago-sul-fatto-stiamo-vivendo-il-ferragosto-del-trapasso-di-berlusconi-2-oggi-61296.htm
    Intervista col solito retrogusto di tarzanelli e un vago sentore di funghi e corbezzoli.

  5. Ma che dite? Se fanno decadere da senatore Silvio, c’è da temere una rivolta pro-Sivlio come quella pro-Morsi in Egitto? Boh, non so.. cmq i fucili glieli possono prestare le camicie verdi, quei fucili che evoca sempre Bossi, quell’altro illustre rappresentante insieme a silvio degli ultimi vent’anni di storia italiana. Che statisti signori miei, meriterebbero senz’altro una statua… la statua ai leader noti… ci vorranno altri cinquant’anni prima ricompaiono leader di questo spessore. Berlusconi è stato lo statista più delinquente degli ultimi centocinquanta anni.

    • Vorrei farle notare che negli 150 anni, tra gli statisti noti che compaiono nei libri di storia,ci fu un certo Benito Mussolini,che lei rivaluta indirettamente nell’ultima frase.
      VERGOGNA!

      • Spesso negli anti-banana ci si imbatte in stupidi, così come è facile incontrarne nelle truppe bananate.

        Ciò conferma sia che la categoria è assolutamente trasversale, sia che la legge di Cipolla è perfetta, o quasi: se posso permettermi un appunto, sposterei l’ incrocio degli assi cartesiani verso destra sulla diagonale del quadrato, in modo da ampliare l’ area del quadrante in basso a sinistra.
        Penso sarebbe più aderente alla realtà numerica.

        cipolla

        p.s. il Crapa Pelada per me è ovviamente un Bi

        http://www.giovis.com/cipolla.htm

        • Renzuccio, non ci pare, ma è un ragazzo molto intelligente, la sua intelligenza non puo’ essere contenuta e descritta da nessun grafico… è eccezzzziunale veramente!

          Ma chi l’ha detto che io sia contro il banana? L’ha detto per caso renzuccio, ma renzuccio, a costo di sembrare incoerente, non capisce niente. Anche per me Berlusconi è simpaticissimo…. ma non perché è simpatico bisogna dargli la grazia…. è un pregiudicato simpatico… ma pregiudicato resta in uno stato di diritto. Pure i capi camorristi sono spesso simpatici e pittoreschi e spesso gli abitanti del quartiere, italianuzzi, impediscono la cattura del caro leader che è un omme ‘e core, pieno di sentimento e capace di lacrime, proprio come Silvio! Simme tutte ‘e Napule paisà… Silvio ha un’anima napoletana, difatti oltre Apicella, si è trovato la badante-fidanzata napoletana. Nisciuno al mondo puo’ capire perché ci sono italiani che chiedono la grazia per Silvio e come possa esserci un presidente della Repubblica che invece di mandarlo a quel paese, ci sta pure pensando o sta facendo finta di pensarci per trovare un salvacondotto a SIlvio… Napoletano è napoletano di nome e di fatto… speriamo che stia facendo solo finta di pensarci e lasci andare Silvio a gli arresti in modo che da leader si trasformi e venga assunto in cielo come santo.

          • “Ma chi l’ha detto che io sia contro il banana?”

            Non ho scritto ciò, ho scritto che la stupidità è trasversale, e coglie ovunque vuoi metterti, senza scampo.

        • Per padellozzo io opterei per il settore “DS”, mentre Florezz d’Arcazz lo vedo bene nel settore “S” puro

          • Grillo invece lo vedo perfetto per il “BS”. Carino ‘sto gioco del grafico!

        • @ Renzo C

          Beh, è vero che la categoria “è assolutamente trasversale” ma non credo che sia distribuita secondo le stesse proporzioni : a mio avviso la presenza degli stupidi nelle truppe bananate è assolutamente maggioritaria mentre la presenza degli stessi nelle truppe anti-banana è poco rilevante

          😀

          • Il tuo p.s., che presumo si riferisca al mio, cioè al Crapa Pelada, ci vede concordi nel definirlo un Bi, ma vorrei tentare di spiegarlo un po’ meglio.

            Poichè è ben chiaro ciò che rappresentano i due assi X e Y, chi viene posizionato al di sotto dell’ asse X non crea vantaggi agli altri per effetto del suo operato.
            A questo punto però, nel caso Crapa Pelada/Tossico e società civile, ci troviamo con due entità non direttamente comparabili, in quanto che, se il tornaconto personale è dato dai soldi (entità misurabile), non è altrettanto semplice farlo con un indefinito impatto sociale del prodotto.
            In altri termini, qui siamo tutti o quasi d’accordo che il Tossico lo è di fatto, ovvero nutre schiere di uligani che, allevati nell’ odio sociale, sarà difficile recuperare. Ma esistevano da prima, o li hanno creati loro?
            A sentir loro, gli uligani, il Tossico è la loro voce, quindi la loro opinione in merito sarebbe opposta. E ciò è da tener presente.

            Quindi non è semplice correlare il tornaconto personale coi danni sociali, anche se da cattivi maestri è difficile attendersi allievi modello.
            La suddivisione dagli stupidi dei banditi è data quindi solo ed esclusivamente dal tornaconto personale, pertanto se il Crapa Pelada e soprattutto il suo giornalozzo dovessero sparire dalle edicole, sarebbe automatico il passaggio del suddetto in area S, in quanto perderebbe soldi e ha creato solo danni alla società. Forse.
            Perchè, non essendo valutabile la seconda entità, si potrebbe obiettare che, chiudendo, in realtà la società civile ne ottiene un vantaggio, pertanto l’ azione di chiusura li metterebbe in area D. Difficile stabilire se sopra o sotto la diagonale.
            Attualmente invece, e paradossalmente, il calo delle vendite posiziona il Crapa Pelada (e il Tossico) in area Bi, in quanto incassano ancora, ma ormai convincono sempre meno gente, quindi il danno sociale si riduce (dal mio punto di vista, non dal loro).
            Viceversa, quando vendevano, era logico posizionarlo nell’ area Bs, poichè più gente seguiva le sue scemenze più era elevato il danno sociale connesso.

            Andrebbe osservata – e qui non ci si può arrivare – se vi può essere una proporzionalità diretta fra l’ incasso e il seguito, nel qual caso li si potrebbe posizionare con maggior precisione nelle aree del quadrante B, se non addirittura sulla diagonale stessa.
            Parrebbe possibile rilevarlo, ma c’è anche la variabile di spesa per singolo di cui tener conto, da leggersi come un maggiore/minore attaccamento personale: non è raro leggere commenti di chi afferma di aver amato il Crapa Pelada, poi l’ ha scoperto.
            Ma come dicevo è un calcolo praticamente impossibile.
            Si potrebbe anche obiettare che la sua collocazione naturale sia come Bs, in quanto incassa meno del danno che fa alla società, ma sarebbe confermare un’ influenza sulla società che, IMHO, non ha o non ha più.
            Anche questo è però un giudizio soggettivo, perchè parte dal presupposto che fanno danni, mentre altri (sempre meno) possono essere convinti del contrario.
            Forse a lui piacerebbe lo stesso essere Bs, perchè tutto sommato potrebbe godere di un effetto onda lunga, una sorta di fedelissimi a tempo indeterminato disposti a comprare i suoi libri-fotocopia negli anni a venire.
            In fin dei conti la sola cosa di cui possiamo esser certi è che c’han fatto dei soldi, i danni eventuali li vedremo poi, anche se a me sembra di averne incontrati già parecchi dei disastrati.

            Ma in fondo chi sono i B?
            I B per me sono i furbi, quelli che pensano solo a se stessi e se ne fregano dei danni che fanno: sono i muratori che fanno la malta magra per risparmiare centesimi di cemento su un lavoro da qualche migliaio di euro, e il muro, tempo dopo, fa una crepa; sono gli amministratori locali che firmano swap, incassano liquidità, lasciano i debiti ai successori, e intanto fanno i ganassa con bilanci e opere; sono i nullatenenti che girano in Porsche; sono i ciechi che leggono il giornale… ecc… ecc…
            Insomma sono i furbi, categoria della quale non ci mancano certo rappresentanti, ad ogni livello.
            Ma i furbi prima o poi li smascheri, e allora è giusto raccontare le loro furbate. Senza acredine, con uno sberleffo, perchè i furbi non amano essere esposti al pubblico ludibrio, ed è bello vederli sbroccare.

            Certo, gli stupidi sono peggio, ma con quelli non c’è niente da fare, siamo indifesi.
            Può consolare che danneggiano pure se stessi, ma è magra consolazione.

      • Jordi, ti facevo meno acuto…bravo…. però potremmo trovare un accordo e un compromesso dignitoso, io mi correggo e metterò al primo posto Benito, a patto che tu al secondo posto ci metti berlusconi! Lo facciamo questo accordo?

        Vedi Jordi, nonostante la tua acutezza, non hai capito una cosa.. che tra l’altro io ho già detto anche qui… di tutto si puo’ dire di Silvio, ma non che sia uno statista… la sua pecca principale è stata proprio questa. QUINDI a parte la mia ironia, Silvio nella classifica degli statisti non ci deve stare, non ha diritto a stare nemmeno all’ultimo posto, perché è una chiavica di statista, ha altre qualità, ma come statista è zero. Se proprio lo vuoi mettere a confronto in una classifica, lo devi mettere nella classifica dei delinquenti, ma il primo posto non l’avrà senz’altro.

  6. Sarebbe un guaio se ciancjunior restasse come testimone indagato per reato connesso nel processo della trattativa fra stato e mafia… sarebbe un guaio, perché per lui si ridurrebbe tutto al mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Non ci sarebbe niente di nuovo. Diverso se massimino decidesse veramente di fare il salto della quaglia e diventasse un collaboratore di giustizia, un “pentito” con tutti gli obblighi e le protezioni di un pentito. Ma secondo voi chi glielo ha fatto fare a massimuccio a portare quel documento da cui i periti della procura hanno potuto stabilire che era stato estratto e copincollato il nome de gennaro sull’altro documento? Chi glielo ha fatto fare a portare quel documento… fino a quel punto tutti gli altri erano passati indenni… massimino ha voluto autocastrarsi? Senza quel documento ai periti sarebbe sfuggito l’inganno.
    Secondo ciancimino quel documento non l’ha compincollato lui, ma glielo hanno portato in quelle condizioni…. ma chi volete che gli creda a massimuccio specialmente adesso che gode della credibilità sotto i tacchi? Ormai al lupo al lupo non gli crede più nessuno. Però ricordatevi e non dimenticate che ciancjuniori è un personaggio leggendario, nel senso che racconta leggende e nelle leggende l’80% è leggenda e il 20% è storia. Non dimenticatelo.

  7. Ciao Renzo,buon ferragosto(anche se in ritardo)
    Sono tornato oggi da una breve vacanza in Trentino …. dirai :e ‘sti cazzi?
    No perchè l’ho pensato anch’io mentre scrivevo la frase 😀
    Comunque, ritorno e mi ritrovo sul FQ il nuovo merditoriale di T’abbaglio,che mi ricorda la lista della spesa di un minorato mentale; il titolo fa letteralmente schifo, rientra comunque nel suo pessimo standard :”Graziami ma di baci saziami”
    Mah,mi pare un raro caso di “Onanismo mentale patologico”

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/16/graziami-ma-di-baci-saziami/685814/

  8. Peccato, Guia Soncini non risponde, e nemmeno pubblica il mio commento nel suo blog, preferisce twittare garrula con Daria Bignardi di Oprah Winfrey e della scemenza razzista a Zurigo.
    Che poi è il remake di una storia del 2005, da Hermes a Parigi: quel gran fagottone di lardo di Oprah trova sempre uno spunto razzista, o forse ci marcia? Se un negozio ha già chiuso, è razzismo?

    Sarà, e comunque, del tutto casualmente, Daria Bignardi è anche la moglie di Luca Sofri, uno che a Il Post dovrebbe contare qualcosa, e al quale la Soncini potrebbe chiedere conto della cacca che ha pestato con le 6mila battute che diventano 6mila parole.

    Tutto sommato preferisco il Crapa Pelada, uno che quando lo metti all’ angolo, almeno sbrocca di brutto e insulta.
    Questa preferisce tenersi la scarpetta sporca di merda: de gustibus…

    • Renzo tutto giusto ma gli apprezzamenti sul fisico…. In USA gli apprezzamenti negativi sulla stazza o sulla forma delle persone vengono considerate judgmental e poste poco al di sotto del razzismo. Io ho avuto la mia dose da una amica quando ho fatto un apprezzamento sul peso di una passante. Mi ha fulminato. Come da abitudine acquisita in Italia mi aspettavo una risatina. Paese che vai, sensibilita’ che trovi. Viviamo in un mondo sempre piu’ piccolo, e’ bene tener a mente tutto… e’ che mi sto americanizzando lo so 🙂

      • Intendi alla Soncini o a Oprah?
        Perchè la seconda, spocchiosa riccona, va a lamentarsi da Larry King, e curiosamente capitano tutte a lei queste disavventure d’ alta moda. Ci marcia? Non mi stupirei.
        In USA forse gli apprezzamenti sulla stazza non sono graditi proprio perchè l’ obesità dilaga, e magari ti becchi una class-action da tutti i ciccioni e allora son dolori.
        Ma se mangiano come bufali (e ne ho avuta prova diretta sul campo in USA) è assai probabile che poi la linea ne risenta.

        La Soncini invece si merita il dileggio fisico, proprio perchè parte per prima lei a farlo.
        Non sulle forme, ovviamente, ma sul make-up.
        Ma ciò le è funzionale per il resto di quell’ indecente scritto, tutto teso a infangare la Borri, in uno stile alla piccoli Sallusti crescono.
        Poi è venuta qui non a contestare la mascariata, bensì a puntualizzare su un dettaglio, facendoci, purtroppo per lei, la figura della carciofara.
        Ho guardato i suoi tweet da stamattina, ho scritto nel suo blog la mia replica, temo se la sia persa (o censurata?).
        Non mi creo di certo un profilo Tweeter per lei, si fotta.

        Raramente questi tipini rispondono a sottili allusioni, ai pacati commenti che però dimostrano i loro errori.
        La vangata nella coppa (cit.) funziona meglio 😀

        • Vero. Mangiano come bufali ma non amano sentirselo dire. Alcuni afro americani ci marciano allegramente sulle cause e riescono a ridurti sul lastrico anche se hai usato la parola negro 30 anni fa perche’ un giudice che applica la sensibilita’ attuale al passato lo trovi. Purtroppo per quanti sforzi faccia la Borri non mi convince perche’ gratta gratta trovi piu’ comunanze che differenze col,redattore medio del Fatto.

          • La Borri convince poco pure me, e ha sollevato un caso che a conti fatti non è di semplice soluzione.
            Ne ho lette tante sul caso, ma ovviamente nessuno ha la verità in tasca.
            L’ hanno accusata di tutto di più, la Soncini resta il peggio che ho letto.

            Però ha aiutato a svelare i puri del Tossico, grazie anche al successivo coming-out della Schiavulli, e questo fa una certa differenza, perchè ferme restando le premesse su lavoro/mercato, il Tossico diceva di essere diverso.
            Mentre invece, proprio durante la spartizione del bottino, non pagavano quanto pattuito.
            Ora, se si possono comprendere le ragioni di un comportamento del genere per qualsiasi giornale in perenne passivo, loro invece si bullavano di fare utile.
            L’ ho già scritto: non serve un genio, incassi e non paghi i fornitori, l’ utile è garantito, checcevò?

    • La Soncini me la ricordo a Radio2Rai: una decina di anni fa, e forse qualcuno in più, conduceva delle trasmissioni con una certa frequenza. Un certo tono radical-chic di chi ha capito tutto nella vita e cerca di spiegarlo agli altri e la caratteristica di mettere in mezzo ad ogni quattro frasi l’evocazione di ‘George’, detto con tono compiaciuto, di ammirazione, oserei dire estatico. George era Clooney e poteva parlare di qualsiasi cosa ci entrava sempre nel discorso…

      • Se butti un occhio sui suoi tweet di oggi c’è da sbellicarsi 😀
        Un po’ di solidarietà femminile, e una presunta giornalista, tale Chiara Lalli, che non trova di meglio che ironizzare sul mio avatar (è lo stesso da anni, non le piace?), salvo scrivere Tim invece di Jeff, ma che ci vuoi fare, lei è giornalara.
        E la Soncini, la culona (perchè è questo che le ha fatto male), non trova di meglio che darmi 19 anni, sbagliando: ne ho quindici!

        Però nessuno le fa notare che ha scritto una cazzata, come ho dimostrato, a meno che lei smentisca Il Post (e ci sarebbe da ridere, perchè la foto l’ ho salvata io).

        Ma che ci possiamo fare? Son personaggi così, hanno l’ ego ipertrofico e non amano farsi prendere in castagna.
        Intanto resto in moderazione sul suo blog, o magari censurato.
        Hai notato il tono da maestrina? Quel “hai imparato qualcosa”? Lo usa con chi osa criticarla (leggi i commenti), perchè lei sa di più, tranne quando la cogli in errore.

        Sì maestrina Guia, abbiamo imparato chi sei: ‘na carciofaraaa 😀

        • Evvai! C’è tutto uno scambio sul blog che lascia presagire sviluppi inaspettati. Potrebbe nascere un rapporto ben più interessante di quello con la Colvieux!
          😮

          • C’è da scompisciarsi dal ridere 😀

            A parte il fatto del refresh, che, considerato il controllo del domain, può essere taroccabile su date e orari (con l’ accesso al database puoi fare di tutto), ma è un dettaglio, è sul resto che prosegue imperterrita:
            “Quanto al concetto per te ostico di originale, e al tuo considerare qualunque cosa nota qualunque testata apponga a un articolo come tavola della legge, temo di non poter far altro che ripeterti quello che è ovvio a chiunque abbia due neuroni in croce: il Post ha tradotto l’articolo il giorno dopo la pubblicazione, ove per pubblicazione s’intende quella sul giornale che l’aveva commissionato e l’ha quindi, precisazione superflua per chiunque abbia un neurone e mezzo, pubblicato per primo – la CJR.”
            Quindi, stando a ciò che scrive, non è che il Post ha mentito, non ha detto la verità, cosa ben diversa. O no?
            E non solo: il Post l’ ha tradotto il giorno dopo, secondo lei, ma l’ ha tenuto nel cassetto per 12 giorni, per poi mettere alla fine la nota.
            Una traduzione in inglese di questo articolo è uscita sul sito della Columbia Journalism Review, questo è il testo originale in italiano.”
            Ma son proprio dei falsari al Post!
            Ma nemmeno solo il Post mente, pure Luca Sofri in persona dice le bugie:
            Siccome l’avevo citato qui, e il Post ha pubblicato la versione italiana del testo (quella scritta da Borri, che CJR ha tradotto e pubblicato per prima),…”
            Urca la peppa! Qui siamo di fronte ad un sacco di bugiardi, o magari solo a una poveraccia che si arrampica sugli specchi?
            E adesso come fa? Deve smentire anche il contaballe Sofri.
            Ma non era più semplice un “mi sono sbagliata”?
            Avrebbe fatto meno fatica, e non è bello immaginarla la sera, unta e sudaticcia al computer, mentre sfruguglia la rete per cercare un appiglio qualsiasi.

            Voi cosa avreste scelto? La mia sintesi invece è facile: a buzzicona 😀

            p.s. non prendo in considerazione le battutelle sui miei neuroni, perchè è vero che ne ho solo due, ma con lei posso bullarmi: non ne ha manco uno. Di tutto il resto, com’è noto, è ben fornita, anzi, direi debordante, e la foto che tiene in bella mostra nel suo sito è un classico di vanità femminile: nei siti e nei profili solo foto degli anni 80. Anche la sua amica, la presunta giornalista Chiara Lalli, fa la stessa cosa, ed è probabile che la loro sia solidarietà di stazza.

            p.p.s. adesso (ore 11:15 italiane) le ho replicato nel suo blog, vediamo se e quando pubblica.

          • La qui leggente Lalli si è già strappata le calze con la Collevecchio giusto un mesetto fa.
            Che spettacolo, imperdibile davvero.
            E pensa che a Barbara ha dedicato solo un tweet, e a me ben tre! Me cojoni!
            “Collevecchio sostiene che non mi sarei dovuta limitare a un solo tweet (e a quanti? Quanti sono sufficienti? Quanti necessari?).”

            Ma lo sai quanto vale un tweet della Lalli oggi? C’ha uno spread sul bund che fa invidia alla fed.

            😀

            http://www.giornalettismo.com/archives/1039131/massimo-di-cataldo-barbara-collevecchio-e-chiara-lalli/

        • Usi argomenti piuttosto bizzarri. E pensare che io ti avevo dedicato ben tre tweets! Il primo era quello cui rispondere: “Perché la seconda, spocchiosa riccona, va a lamentarsi da Larry King, e curiosamente capitano tutte a lei queste disavventure d’alta moda. Ci marcia? Non mi stupirei. In USA forse gli apprezzamenti sulla stazza non sono graditi proprio perché l’obesità dilaga, e magari ti becchi una class-action da tutti i ciccioni e allora son dolori.
Ma se mangiano come bufali (e ne ho avuta prova diretta sul campo in USA) è assai probabile che poi la linea ne risenta.”

          Su Buckley non ero affatto ironica, l’unico problema è che li confondo spesso – si somigliano, non trovi? E se avessi avuto meno fretta avresti visto che ho subito dopo invocato Jeff, che dio mi perdoni.
          Dicevo, non ero ironica. È una scelta di ottimo gusto e quasi quasi rende irrilevante la fallacia dei tuoi argomenti. Tuttavia un consiglio per il futuro: non esiste un argomento facciadivelluto, e se uno c’ha il culone o la spocchia non è tanto il fatto che possa essere poco gentile dirglielo (vale anche per le variazioni sul tema, da “buzzicona” in poi), ma che non è un argomento.
          Gli apprezzamenti sulla stazza non sono argomenti. “Ciccione” e “culone” ce lo dicevamo a 5 anni o poco più. Le elementari sono finite e Jeff non l’avrebbe mai detto. E nemmeno spocchiosa è un argomento. Se vuoi dimostrare che qualcuno ha offerto argomenti fallaci dirgli “guarda che panza!” non serve a nulla, nella migliore delle ipotesi.
          La mia non era dunque solidarietà femminile, ma verso le argomentazioni.

          • Argomenti piuttosto bizzarri?
            Ma davvero non te ne sei accorta?
            Eppure l’ ho scritto ieri (mi pare): è il metodo vangata nella coppa (cit.), una variante del pugno nello stomaco, metodo nel quale il sommo Travaglio (conosci?) è probabilmente il massimo esperto. D’ altronde l’ ha esplicitato proprio lui. E sembra funzionino benino entrambi, strano non li conosca una presunta giornalista.
            Cerca e vedrai che lo trovi.

            Mi hai dedicato ben tre tweets? Estikazzi? 😀

            Hai cannato scrivendo Tim invece di Jeff? S’è notato.
            Si assomigliano un po’? Maddai, davero davero? Sai che sembrano quasi padre e figlio?
            La scelta sarà di ottimo gusto, per te, ma per me significa altro, e son cazzi miei.

            Le elementari sono finite e Jeff non l’avrebbe mai detto.”
            E tu che cazzo ne sai? (ocio…)
            E poi, a ben vedere, scrivilo alla buzzicona amica tua che le elementari sono finite, visto che fa la maestrina (leggi bene i suoi commenti).

            Cara Lalli (posso?), titoli, libri e tutto il resto non vi mettono al riparo dall’ errore, è sempre possibile, ma ammetterli e scusarsi pubblicamente è altra faccenda, per pochi.

          • L’ avevo visto, mi sembrava troppo cattivo linkarlo.
            C’è pure un momento birretta, ‘na tristezza…
            I contenuti invece sono di altissssssimo livello culturale, corroborati dalla presenza di Moni Ovadia, complottaro presente nel capolavoro cinematografico “Zero” dell’ immenso Giulietto.

  9. Non è bello leggere di Fofò comprimario: lui, l’ ex PM dei due mondi, costretto a reggere il moccolo a Crocetta, uomo già consegnato alla Storia come colui che revoca la sua revoca.
    E a peggiorare la faccenda ci si mette pure il Pipi, il quale, come da ordine di scuderia per abbandono dei grillonzi, replica al Pappagone tinto citando Sciascia e i professionisti dell’ antimafia.
    Ma dov’erano Sonia e Beppe?

    http://www.ilfoglio.it/bordinline/226

    Se continua così, Fofò al mercatino di gennaio è svincolato, a parametro zero.

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