Treviglio vs. Travaglio

Un paese della bassa bergamasca tutto contro Marco Travaglio? E se fosse vero? Beh sarebbe divertente, ma in realtà il titolo mi è balenato leggendo di una vicenda, appunto accaduta a Treviglio, che riguarda un involontario messaggio definito razzistico e un mio recente post sulla renitenza di una Professoressa nello svicolare dal razzismo palesato di recente da Travaglio. Aggiornato dopo la pubblicazione; l’ aggiornamento è al termine del post.

Cosa è successo? Succede che due ragazzi che gestiscono una macelleria a Treviglio mettono un cartello all’ ingresso con scritto: “MACELLERIA ITALIANA”. Fate molta attenzione ai dettagli, tipo maiuscole minuscole e punteggiatura. Dovrebbero essere importanti per una docente di Semiotica, disciplina che in estrema sintesi si può così definire: “La semiotica (dal termine greco σημεῖον semeion, che significa “segno”) è la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi formano un senso (significazione).”

Vediamo allora come tratta la faccenda la Professoressa: inizia subito male, per essere una docente di Semiotica. “Una macelleria espone il cartello «Macelleria italiana. Siamo italiani!»”. Guardiamo il cartello: dov’è scritto “Siamo italiani!” ? Non sembra esserci, se lo sarà inventato? No, c’è, solo che è scritto in piccolo, sotto MACELLERIA ITALIANA e, molto probabilmente, con un pennarello diverso, visto che è poco più che leggibile solo avvicinandosi.

E’ ammissibile che una docente di semiotica ponga allo stesso livello di comunicazione due messaggi così diversamente esposti? Per me no, trattandosi di disciplina che studia i segni, ma lei invece la pensa diversamente e prosegue poi così: “Secondo loro la gente non entrava più a comprare perché, in qualche modo, non si fidava della loro carne.”

Strano, eppure ha messo il video dove i titolari dicono chiaramente che erano loro ad essere discriminati, in quanto si era diffusa la voce che non fossero italiani. Quindi è da questo errore che deriva il seguito, non viceversa come lei afferma. Vien da chiedersi se prima di scrivere abbia almeno visto il video che ha inserito o abbia letto l’ Eco di Bergamo (prima pagina e pag. 27) o l’ ospitata a Canale5.

E prosegue pure peggio, in questo modo: “Il cartello «Macelleria italiana. Siamo italiani!» (con tanto di punto esclamativo) …..”. Cioè enfatizza quanto invece è molto meno evidente, ribaltando completamente l’ analisi semiotica, arrivando ad affermare sul suo blog ” (con tanto di punto esclamativo, come dire: «Attenzione!» o «Evviva!» ) [il grassetto è mio].

Vabbè, io non ne so niente di semiotica, quindi sbaglio di sicuro, anche se i segni mi sembrano piuttosto differenti nella loro evidenza. Nei dotti commenti sul suo blog si leggono invece dissertazioni sul tema, che però partono da premesse errate, tipo quelle sui controlli delle carni: qualcuno ha voglia di rammentare loro che saremmo in Europa? E che le normative sono queste per tutti i paesi membri EU (leggere a fondo il documento, sia per i recepimenti in GU che per i paesi terzi)? E che solo nel 2009 abbiamo importato 1.3 milioni di bovini vivi, tanto per avere qualche numero (fonte Banca Dati Nazionale), e che quindi di italianità non ha senso parlarne? E che le modalità di macellazione devono comunque rispettare i protocolli igienici dell’ HACCP (conosco la materia, purtroppo)? Così magari sanno di cosa scrivono.

Ma è il finale del post della Prof. che mi entusiasma, visto che scrive: “È chiaro che alcuni di questi impliciti (gli ultimi due per esempio [che sono però quelli sbagliati!] ) si prestano a letture discriminanti, che lo si voglia o no.”

Ohhh, finalmente! Siamo arrivati agli impliciti. Perchè tutto il mio discorso verte in realtà su questo ragionamento: il cartello esposto può prestarsi a delle interpretazioni differenti da quanto volesse esprimere il macellaio! Bravissima la Professoressa Cosenza, ha perfettamente ragione! Non posso che essere d’accordo con lei.

Ma

Leggiamo qualche altra frase, tutta roba di Travaglio:

  • “…immaginatevi la scena al commissariato di Harlem, tutti di colore tranne Strauss-Kahn ….” (dice ciò con un eloquente gesto, come ad indicare Strauss-Kahn solo fra tanti delinquenti neri).
  • “…è stato portato in manette in una gabbietta che immagino piena di spacciatori e prostitute portoricani…”
  • Negli Usa tanto cari ai Battista, migliaia di evasori e bancarottieri affollano i penitenziari con le catene ai piedi e i portoricani nella branda a fianco.”

Risposta della Prof.: “È vero quel che lei dice: non sempre Travaglio è attento nell’usare le parole e spesso alcuni suoi impliciti possono essere interpretati secondo una visione pregiudizialmente negativa di alcune etnie.” Riecco spuntare gli impliciti. Ma cosa c’è di implicito nello dire/scrivere tutti di colore e portoricani? Un bel niente, anzi, allora facciamo così: vi sembrano forse frasi razziste? Colpa vostra! Siete voi i razzisti! Perchè il razzismo è nell’ occhio di chi guarda e nell’ orecchio di chi ascolta, non nella penna di chi scrive e nelle parole di chi parla. Avete capito? Brutti stupidi che non siete altro!

Vi sarete mica offesi perchè ho scritto stupidi? Perchè l’ offesa, come il razzismo, è nell’ occhio di chi la legge, mica è colpa mia, era un implicito 😀

E adesso andate pure a querelarmi, tanto come perito di parte convoco la Professoressa Cosenza, che convincerà i giudici del fatto che “stupido è chi lo stupido fa” e soprattutto stupido chi legge. Quindi verrò assolto.

Spero solo che, almeno quel giorno in tribunale, non venga pettinata coi petardi.

Aggiornamento: mi sono accorto di una curiosa anomalia nel cartello esposto, una cosa IMHO molto strana, vediamo se la notate anche voi.

13 thoughts on “Treviglio vs. Travaglio

  1. “Con tanto di punto esclamativo” forse perchè il punto esclamativo c’è,basta guardare la foto che hai pure pubblicato.

    • Hai ragione, mi era sfuggito.
      Nulla da dire invece sulla differente evidenza delle due frasi?
      Che è poi quello che mi premeva notare, visto che la semiotica “è la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi formano un senso”

  2. Ma che minchia c’entra Travaglio in tutto ciò 🙂 ?
    Il fatto è pieno di articoli di merda, sono d’accordo, ma che senso ha commentare
    un articolo a suon di “vedi cosa ha detto Travaglio”? Boh…misteri della logica, insomma non ci bastava il fatto quotidiano ora c’è anche il controfattoquotidiano aka il pacco. Un ossesione!

    • Ehmm, sei sicuro di aver letto tutto?
      Provo a rispiegarti in che minchia di logica c’entra:
      spero ti sia chiaro che tutto il post verte su razzismo e su che esso sia implicito o, al contrario, esplicito; inoltre, la Prof. Giovanna Cosenza, docente di Semiotica dell’ Università di Bologna, ha commentato sul FQ la faccenda Treviglio, mentre qui nel blog ha commentato su Travaglio.

      1) “Ohhh, finalmente! Siamo arrivati agli impliciti. Perchè tutto il mio discorso verte in realtà su questo ragionamento: il cartello esposto può prestarsi a delle interpretazioni differenti da quanto volesse esprimere il macellaio!”

      2) “Risposta della Prof.: “È vero quel che lei dice: non sempre Travaglio è attento nell’usare le parole e spesso alcuni suoi impliciti possono essere interpretati secondo una visione pregiudizialmente negativa di alcune etnie.” Riecco spuntare gli impliciti. Ma cosa c’è di implicito nello dire/scrivere tutti di colore e portoricani?”

      Adesso che ti ho evidenziato l’ estrema sintesi del post, ti è più chiaro che minchia c’entra?

  3. Scusa RENZO ma ho bisogno di scaricarmi ed approfitto del tuo spazio e amicizia.
    Oggi in italia sta diventando di moda “uccidere” poi piangere vedi FORNERO ed ultimo PIER LUIGI FOSCHI (costa crociere)premetto che il mese do OTTOBRE io con consorte ho preso la nave per una crociera .
    arrivati a bordo resti affascinato dal lusso(cabine,ristoranti,ecc..) in particolare il servizio e la premura del personale di bordo.
    passando i giorni scopri la nuova forma moderna di “esclavaggio”cioé:il personale tutto 98% straniero di paesi poveri resta sulla nave 8/9 mesi con orario 3 ore di libera uscita poi 21 a disposizione (cioé anche quando vanno a dormire in caso di necessita vengono chiamati)vitto alloggio gratuito ma se nel pomeriggio o mattino vogliono un caffe devono pagarselo(la paga mensile il filippino che serviva la mia cabina non ha voluto dirmela per una certa apprensione che io raccontassi la cosa) durante gli otto giorni passati a bordo ho trovato il filippino di servizio agli ascensori ,cameriere al bar,ballerino nello spettacolo serale,poi non l’ho certamente seguito chissa quante cose di altro faceva. perche questa tiritera?? perche dopo due giorni devi fare la prova “ABBANDONO NAVE” dalla cabina prendi i salvagente (ne hai a disposizione molti) ma fuori dalla cabina dove sono??? nessuno ne fece cenno,riunione al ponte 4 davanti alle scialuppe il solo insegnante come fare ad allacciare il salvagente ;
    NESSUN cenno a come salire sulla scialuppa , poi posi una quistione al filippino che ci haveva accompagnato sul ponte (come istruttore) gli chiesi se negli otto mesi di navigazione era mai montato a bordo della scialuppa (R. mai) se sapeva farla scendere, ricodava vagamente qualche cosa mi disse che tanto non serviva perche la nave é inaffondabile( sic).
    devo ammettere che gli otto giormi passati a bordo sono stati magnifici ,ma di fronte alla catastrofe ho riflettuto che eravamo in mano ad una soceta che ha piu il senzo del guadagno che la sicurezza dei passeggieri utilizzando personale alle prime armi cioé privi di esperinza e mal pagati perche non voglio annoiarvi ma la lista é ancora lunga .
    percio ritengo le LACRIME del dirigente COSTA/CROCIERE fuori luogo anche se con l’avanzare dell’inchiesta sembra sempre piu probabile la colpa del capitano ma sarebbe andato tutto piu liscio se costa crociere invece di sfruttare il personale pensasse di piu ad istruirlo per la tranquillita dei passeggeri.
    io ho sempre usato una metafora/ un gran capitano con cattivi soldati perdera molte guerre,ma un discreto capitano con ottimi soldati avra parecchi successi.

    • Hai fatto benissimo Claudio a raccontare questa tua esperienza personale, che trova purtroppo riscontro negli accadimenti del naufragio di venerdì.
      E’ anche purtroppo la punta dell’ iceberg (metafora voluta) di come le grandi compagnie, e più generalmente le multinazionali, considerano il business.
      Ne parlavo recentemente con un amico e gli ho fatto questo esempio:
      conosci un AD qualsiasi che non dichiari pubblicamente di avere a cuore tutta la grande famiglia che compone la sua impresa? sicuramente tutti lo sostengono e anche con forza, il tutto nello “spirito!” (cit.) del crescere, come volano dell’ azienda e del paese (tutta fuffa).
      conosci un AD qualsiasi che non debba rispondere dei profitti (o delle perdite) al CDA? ovviamente non esiste, e sa benissimo che se sono perdite rischia le chiappe.
      C’è forse una lieve contraddizione fra le due cose?

      Per avere degli esempi invece tagibili, prova a cercare in rete le storie delle aziende che costruiscono gli iPad in Cina, o dei dipendenti Amazon o di tante altre, troverai cose abominevoli, tutte figlie della corsa al profitto.
      E purtroppo non c’è soluzione, perchè se non le fa la multinazionale A, lo farà la società B, poi di nascosto la C ecc… ecc… è la logica del capitalismo.
      No, il comunismo non è per niente la soluzione, anzi, è pure peggio, ma ciò non significa che se il capitalismo (definizione per semplificare) è il modello vincente sia anche il modello assoluto e sostenibile: non è sostenibile manco per niente.
      Il bello o il brutto della faccenda è che i nodi arriveranno al pettine nel breve/medio periodo, e la prossima vera terribile crisi, quella che non si saprà come affrontare, sarà quella alimentare. Dell’ energia se ne può, dolorosamente, anche fare a meno, entro ampi limiti, ovviamente.

      Ciao e scrivi pure quando vuoi quello che vuoi, è sempre un piacere leggerti.

      • Ciao Renzo,
        sai che leggeerti mi mette allegria? Ah sì, perchè trovo che hai uno spiccato senso dell’humor!
        A proposito del racconto di Claudio, l’episodio della Concordia diventa metafora di quest’Italia ormai stremata! A tale riguardo ho scritto un breve post sul mio blog.
        Ora per venire al tuo bel post, io sono convinto che il ragazzo calabrese abbia scritto quel cartello per dire ai trevigliesi, che io tanti anni fa ho conosciuto un po’ prevenuti verso i meridionali, che lui era italiano e non un marocchino o chi altro per loro. Sarà paradossale, ma nessuno mi toglie dalla testa che il ragazzo ha voluto creare di proposito l’equivoco! Insomma era un cartello contro il razzismo dei trevigliesi, che evidentemente considerano Africa ogni luogo al di sotto di Roma. D’altronde penso che la Lega abbia fatto qui moltissimi proseliti ormai!
        E tu Renzo di che Razza sei?! Io meridionale.

        Un caro saluto da Giovanni

        • Metti il link al tuo post, così chi legge qui può arrivare là direttamente.
          All’ equivoco creato di proposito non ci credo molto, visto che si tratta di un cartello piccolo in un angolo della vetrina, neanche tanto visibile, ma ogni ipotesi è valida, anche se loro hanno detto che il problema erano le voci in paese che dicevano fossero stranieri.
          Sono di razza caucasica, terrun rispetto a chi sta più a nord, polentone per chi è più a sud: è sempre relativo, anche i leghisti sono i terun degli svizzeri 😀

          Nessuno ha ancora notato la piccola ma strana cosa che c’è nel cartello?

          Ciao

  4. Il mio commento di ieri, tra i primissimi al post in questione è stato a dir poco profetico: obiettavo che occuparsi di una simile questione inesistente e risibile non avrebbe portato niente alla causa dell’integrazione, ma avrebbe solo creato caciara. La risposta è stata tra il supponente, lo pseudo-professorale con tono vagamente materno, e il”lasciafareame che tunoncapiscinulla”.
    Scorrendo l’insieme dei commenti successivi – una caterva – ci si può fare un’idea di chi ci avesse azzeccato.

    P.S. Oggi ho definito il post Piromallo-Borrelli sull’anonimato in rete ‘una boiata’, mettendoci nome e cognome, che del resto compaiono anche nell’indirizzo e-mail che hanno.
    Sparito all’istante.

    • Sparito all’ istante?
      Stento a crederci, loro e la redazione dedicata non le fanno mica quelle cose 😀
      Ad ogni modo il mio commento c’è ancora, ed in effetti questo mi sorprende: forse che siano dei diesel? dovranno scaldarsi la mattina per censurare come si conviene.
      Io intanto uno screenshot l’ ho salvato, sai mai cancellassero pure il mio.

      Ciao

  5. Pingback: Treviglio vs. Travaglio | Il Pacco Quotidiano « Nicocara's Blog

Leave a comment