Doppio gioco – Le talpe nell’ antimafia

Questo bel documentario, realizzato da RAI e Magnolia, andato in onda anni fa su Rai3, ricostruisce l’ indagine dei Carabinieri del R.O.S. che, fra gli altri, portò a processo e fino alla condanna definitiva Totò Cuffaro, l’ ex presidente della Regione Sicilia. E’ un documento molto interessante per parecchi aspetti che, oltre a contenere moltissime intercettazioni e filmati originali, mostra come la mafia è in grado di insinuarsi nella società civile. Ma nonostante ciò, e pur essendo un eccellente prodotto televisivo, pare dimenticato.

Giuseppe “Pippo” Ciuro

Qualche nota e precisazione personale: nell’ indagine, come vedrete, il Maresciallo della GdF nella DIA di Palermo Giuseppe “Pippo” Ciuro ha un ruolo centrale, e sia Travaglio che Ingroia non sono assolutamente citati, giustamente secondo me, perchè non hanno alcun ruolo, o quasi, nell’ indagine. Ma ciò non toglie che Ciuro abbia procurato non poco imbarazzo ad entrambi, visto che, tanto per capirne ruolo e livello, era con Ingroia a Roma durante gli interrogatori a Berlusconi.

Infatti, proprio mentre si svolgevano queste indagini, Pippo Ciuro era ancora il braccio destro di Ingroia (in Procura li chiamavano “i puri e ciuri”) e trascorreva le ferie assieme a Travaglio e Ingroia al Golden Hill di Trabia. Però, per Travaglio, Ciuro è solo una “talpina“, eppure curiosamente perde il lume della ragione se gli si ricorda la vicenda e come si è fatto menare per il naso. Ed è sempre in quella indagine che venne intercettata e registrata la telefonata fra Ingroia e Michele Ajello (mafioso di Bagheria, protetto da Provenzano personalmente), nella quale “il Professore” (Ingroia) discorreva tranquillamente di tramezzi e piastrelle, perchè Ajello si occupava anche della ristrutturazione della casa del padre di Ingroia, pagata in parte con soldi del finanziamento per il terremoto del Belice del 1968!

Michele Ajello

Era il 2003, e ancora giravano soldi del finanziamento per un terremoto di 35 anni prima? Certo, è tutto legale, non c’è alcun illecito, ma siamo sicuri sia altrettanto morale usufruirne, a maggior ragione per uno che va in giro a fare la morale agli altri? Fate questa domanda a Ingroia, poi vediamo se e come risponde.

Tornando ai contenuti, c’è un altro aspetto di non poco conto che va sottolineato. Ciuro, come vedrete, si preoccupava di indagare per poi informare Ajello, anche dell’ attività dello S.C.O. che, come dice al Maresciallo Giorgio Riolo (l’ altra talpa), “… perchè questi li piazzano senza dire niente a nessuno…” [microspie e telecamere – n.d.r.]. E’ secondo me un passaggio importante, perchè, come vedrete alla fine, quando le informazioni circolano in una catena di comando sempre più lunga, è più probabile che le stesse ritornino agli indagati. Infatti, e purtroppo, la talpa che ha informato Cuffaro a Roma dello stato delle indagini non è ancora stata individuata.

Infine, l’ annotazione più importante: quest’ indagine ha permesso di abbattere i costi dell’ assistenza sanitaria in Sicilia “… con un risparmio per le casse regionali di molti, molti milioni di euro…” [Michele Prestipino – Sostituto Procuratore – n.d.r.]. La ricaduta diretta e immediata di quest’ indagine sui conti pubblici è quindi stata immediata e consistente, a riprova che le intercettazioni sono fondamentali nella lotta al crimine.

Buona visione

Link Youtube per le 10 parti del video in autoplay

17 thoughts on “Doppio gioco – Le talpe nell’ antimafia

    • Si prende una raffica di commenti di insulti, come previsto.
      E i soldi in Francia? Quelli di cui parlava a Verona?
      Potrebbe regalare quelli intanto.

    • Certo, un pudico trafiletto anonimo…
      Piacerebbe leggere un infuocato editoriale di san Marco.

  1. Beh è noto che uno dei punti di forza di Provenzano è stato quello di aprire alle cooperative rosse. Lo affermano pure nel documentario della sua cattura.
    ^_^

    Vacanze fra il 2001 ed il 2002 (in realtà Ciuro afferma di aver chiamato travaglio un anno, mentre il giornalista è andato nell’hotel il successivo), mentre il mandato di Cuffaro è dal 2001 al 2008 (e relative alterazioni dei costi sanitari). Ma ben venga il confronto in diretta TV fra i tre come chiesto da Ciuro (Ciuro, Ingroia, Travaglio). Meglio se con la domanda sulla ristrutturazione alla casa del padre.

    Quanto alla talpa potrebbe essere Antonio Borzacchelli condannato proprio per aver spifferato dove era stata piazzata una microspia
    http://www.marcotravaglio.it/forum/viewtopic.php?t=12354&sid=6fc4d242f131761e33ae3f539416c80b

    >>
    Con Cuffaro. Borzacchelli avrebbe rivelato a Salvatore Cuffaro numerosi – e importantissimi – segreti d’indagine. Fu lui, per esempio, a raccontare il particolare della microspia piazzata nel salotto del boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro. “Soffiata” prontamente rimbalzata nelle orecchie del capomafia, che il 15 giugno 2001 trova la cimice e la distrugge, esclamando “Ragiuni avia Totò Cuffaro”. Perché Borzacchelli aveva si lasciato l’Arma, ma manteneva ottimi rapporti con gli ex-colleghi della Procura, che ancora lo consideravano “uno di loro”. E non era difficile dunque procurarsi informazioni “formalmente” riservate. Così, due anni dopo, nel 2003, potè facilmente rivelare a Cuffaro che Giorgio Riolo e Giuseppe Ciuro – le altre due “talpe” che collaboravano con Michele Aiello – erano indagati e intercettati dalla Procura di Palermo. Questo fu, secondo l’accusa, uno degli argomenti discussi tra il presidente della Regione e il manager di Villa Santa Teresa nel retrobottega del negozio “Bertini” di Bagheria il 31 ottobre 2003, cinque giorni prima che Aiello venisse arrestato.
    >>

    Politici, mafiosi e talpe sono stati condannati per i reati compiuti.
    Ingroia si è sputtanato con l’uscita al Pdci del 2011.
    Travaglio ha raccontato la vicenda.
    Quindi?

      • io ricordo un articolo sul FQ su una talpa a Roma (credo parlasse di La Torre, ma non ricordo per quale inchiesta…non vorrei sbagliarmi nel nome o nell’inchiesta).

        Se alcune talpe sono state condannate ed i politici legati alla mafia pure, non vedo “moventi” collegabili con la ristrutturazione di Aiello alla casa del padre di Ingroia (fatto veriticato o da verificare). il “Quindi” è semplicemente un dubbio su cosa dovrebbe esserci dietro (tentativo di corruzione estremo di Aiello per farsi salvare a processo?! un tentativo di screditare il magistrato per poi dichiararlo illegittimo a processo e usufruire della prescrizione? pagamento per altri servizI? varie ed eventuali altre cose?).

        Certo è che se la ristrutturazione della casa del padre di ingroia fosse confermata da prove reali (tipi la casa di morat-batman), ed eseguita senza che il magistrato/giornalista lo sapesse, sarebbe l’ennesimo caso di “ristrutturazione a sua insaputa”, la nuova moda italiana di coloro che fanno politica o solo ultras della politica.

        • Mi sa che o non hai letto bene o mi sono spiegato male io: Ingroia (il Professore, nell’ occasione) parlava al telefono con Ajello della ristrutturazione della casa di suo padre (di Ingroia).
          Ajello, prima delle cliniche, faceva lavori edili e stradali (ma l’ hai visto il documentario?)
          Ajello è condannato per mafia (15 anni? a memoria) non pizza e fichi, e il suo nome compariva in pizzini di Provenzano da anni (sempre a memoria).
          Il padre di Ingroia (e non a sua insaputa) pagava i lavori anche col finanziamento per il terremoto del Belice (1968!!) e non c’è nulla di illecito in ciò, ma è MORALMENTE corretto, soprattutto da uno che la morale la fa agli altri?
          http://www.capitanoultimo.it/d/ingroia.htm

      • ok, chiedo venia.
        Mi riguardo il documentario con il cervello non bollito dal caldo, refrigerato da una bibita fresca.

    • Scusa, con “Travaglio ha raccontato la vicenda” intendi che Travaglio ha raccontato prima di altri della sua amicizia con Ciuro, del consiglio di Ciuro per una sistemazione in Hotel “sono amici miei”, e dei colloqui fra Ingroia e Aiello?

      • oook, ripasso fatto.

        >Borzacchelli è stato condannato, potrebbe essere l’ altra talpa, ma ricordo che >le notizie arrivavano da Roma, il che lo escluderebbe.

        Alla fine del documentario leggono la sentenza (o l’intervento del magistrato) e parlano per l’appunto della misteriosa talpa citando Borzacchelli ed un altro individuo come risulta dalla telefonata del….

        Invece la telefonata Ingroia-Ajello non l’ho trovata.Nel documentario non mi pareva ci fosse.

        Forse era importante indagare Ciuro in questi decenni di lotta alla mafia, tanto quanto Aiello, cominciando con lo stabilire da quando era una talpa.

        • Ma hai letto il link che ti avevo lasciato in replica?
          Inoltre nel post ho scritto per esteso che di Ingroia e Travaglio non si fa nome nel documentario, anche se “il magistrato” con Ciuro a Roma è abbastanza chiaro chi fosse.
          Ajello e Ciuro sono stati ampiamente interrogati, semmai è curioso che Ciuro, stralciato dal processo principale in quanto optò per il rito abbreviato, se la sia cavata tutto sommato bene: ma hai letto cosa ha detto a Facci “incontrato per caso a Palermo”?

      • Riassumendo:
        La prima rete la smonta Cuffaro, il presidente, tornato da Roma, attraverso il portavoce della clinica che riporta il messaggio che Ciuro era intercettato. Alla ripresa del documentario l’intercettazione dice: “pure al MINISTRO addirittura la sono andati a dire questa cosa, questa operazione che era importantissima che stavano facendo”. Questa sembra quindi riferita ai contatti di Cuffaro, ma è un dialogo nella prima rete Ciuro-Aiello e soci.Passano alla seconda rete.
        Aiello a processo dice che queste cose gliele ha dette Cuffaro, Cuffaro smentisce.
        Vacanze con Travaglio-Ingroia, nel luglio-agosto 2003, quando in realtà Cuffaro riferisce ad Aiello (20 ottobre) dopo il viaggio a Roma, 16 ottobre per l’Espresso, 19 ottobre per il documentario.

        Incontro Toto Cuffaro Aiello, “lui mi ha giurato e spergiurato quello che sappiamo anche noi perchè ha un diretto collegamento con Roma…e quindi stavano facendo delle ipotesi…per dire vedi sti bastardi che stanno combinando….apritevi gli occhi”

        Ciuro – Facci:
        Facci fa notare che Travaglio scrive che ingroia gli ha detto prima dell’estate che sapeva che Ciuro era sotto indagine ma di intesa con il procuratore capo (Ciuro) avevano tenuto tutto nascosto.
        Ciuro: no gliel’hanno detto fra luglio ed agosto (a pensarci bene in pratica quando erano in vacanza con Ciuro e praticamente nei mesi di interruzione dell’anno giudiziario).
        La prima rete è nota dal 30 agosto quando si tradisce la moglie di Aiello e telefona al marito dal cellulare sbagliato. Quindi si nota che il documentario doppio gioco è in contraddizione con l’intervista di Facci.

        Facci-Ciuro: questione casa del padre – Ingroia ne parlò al telefono con Aiello il 28 febbraio 2003, ore 9.36.
        IL’annotazione di indagine che dà avvio all’indagine su Aiello da quella dei ROS per la cattura di Provenzano nel documentario riporta la data del 18 marzo 2003 (data non sicura dato che non è certo se la ricostruzione del docu-fiction sia stata fedele anche in quel particolare che passa per pochi secondi a video http://www.youtube.com/watch?v=MDNM4eol1YY&feature=plcp minuto 8.19).
        Per il resto ad inizio 2003, intercetano senza trovare niente di grave, fino alla telefonata indicata senza data fra Aiello e toto cuffaro che fa pensare ai carabinieri che ci fosse una rete segreta (quella che viene scoperta il 30 agosto).

        Facci-CIuro:
        “«il mafioso Aiello, per il tramite del suo complice Ciuro, avrebbe pagato il soggiorno a Trabia del Travaglio». Ipotesi che, va ripetuto, nessuno su Libero o sul Giornale ha mai scritto o minimamente creduto, e tantomeno ha scagliato contro Travaglio ad Annozero: epperò Marcolino non ha fatto che difendersi da un’accusa che nessuno, appunto, a parte D’Avanzo, gli aveva mai rivolto. Ed è giunto a scrivere, Travaglio, che dei colleghi come Maurizio Belpietro o Nicola Porro «sguazzano nella merda».”

        Il resto dell’articolo Ciuro Facci a tatto il botta e risposta mi sembra costruito…

        Sbaglio qualcosa nelle incongruenze fra le date?

      • Le vacanze di Travaglio in Sicilia sono 2, 2002 e 2003.
        + Travaglio indica che la ricevuta del suo pagamento è del 2002 (5600 euro)
        + Ciuro nell’intervista a Facci dice che D’Avanzo s’è sbagliato ed ha sbagliato l’anno (indicava il 2002).
        Altre fonti parlano per l’appunto di 2002 e 2003, la prima vacanza 5600 euro, la seconda 1000 euro.
        Ci sono fonti un po’ caotiche a riguardo.
        Va da se che se travaglio ha scritto della vicenda e le vacanze con Ciuro le ha fatte prima del 30 agosto in cui il documentario dice che i poliziotti hanno scoperto la prima rete segreta di Aiello, evidentemente Travaglio ha avuto contatti dopo che i poliziotti hanno scoperto i fatti. Bisognerebbe cercare la prima data di pubblicazione di Travaglio sull’argomento.

        “L’ indagine del ROS inizia ben prima del 2003, le elezioni, di cui si vedono le intercettazioni in casa Guttadauro precedenti ad esse, sono del 2001, e il nome di Ajello lo fa Antonino Giuffrè nel 2002.
        Ma il nome Ajello venne trovato già in un pizzino di Riina quando lo arrestarono, solo che non diceva nulla di preciso e fu ignorato.”

        Sicuro, non metto in dubbio che frequentare Ciuro o colloquiare con Aiello sia una bella sputtanata per chiunque (Ingroia compreso), così come raccontato però da Ciuro a Facci. Se si potesse ascoltare quell’intercettazione sarebbe meglio, anche per il problema delle date.
        I ROS che indagavano su Provenzano registravano Giuffrè (non i telefoni di Aiello), e parole dette da questo hanno spinto ad aprire un altro pool su Aiello… che ha iniziato ad indagare ed intercettare Aiello dopo la data indicata da Ciuro a Facci.
        Quindi o quanto dice Ciuro (o l’articolo di Facci) sono fatti inventati (può essere tutto falso od anche vero che si frequentavano, ma falso che ci sia l’intercettazione… il tutto detto da Ciuro per togliersi qualche sassolino su Aiello o soci magistrati che non l’hanno aiutato contro le indagini, o per sputtanare Travaglio-Ingroia), oppure il docu-fiction indica una data non vera di inizio delle indagini.
        Tuttavia in questo secondo caso la telefonata con Ingroia rientra sempre nel gruppo di telefonate precedenti, e apparentemente non vi sono riscontri nella prima rete segreta di Aiello (infatti tutti quelli coinvolti in quella rete quando devono scoprire informazioni sulle indagini sono stati arrestati e processati).
        Ma può anche essere che Ciuro fornisse le informazioni ad Ingroia, il quale le passava a Travaglio, il che pone Ciuro come una specie di infiltrato che faceva il doppiogioco e si è trovato invischiato in un pool segreto attivato dalle indagini dei ROS. Comunque se Ciuro passava le informazioni ad Ingroia e Travaglio, si ha una predominanza da parte di Ciuro che può mentire sui fatti raccontati a Facci (per qualsiasi ragione lo spinga a farlo), senza che Ingroia o Travaglio possano smentire, poichè era Ciuro stesso a fornir loro informazioni.

        >Quindi direi che nella ricostruzione che hai fatto almeno la data del 30 >agosto è sbagliata nell’ anno: è il 2002 non il 2003.

        Perdonami, ma è il documentario che indica il 30 agosto per la telefonata fra Aiello e la moglie al mercato che fa scoprire la prima rete segreta del clan Aiello. Potrebbe essere il documentario mal-informato… o Facci. Indubbiamente i due sembrano in contrasto.

        Rimane il fatto che le intercettazioni di Ciuro sono palesi, e si dovrebbe ripercorrere tutta la storia dell’antimafia per scoprire dove e quando ha creato altri problemi alle indagini (e magari condannarlo un altro po’).

        PS: devo dire che mi son dovuto fare uno schema per capire la successione di fatti-date. E’ complessa la ricostruzione.

        • Travaglio ha fatto 2 vacanze con Ciuro, il 30 agosto che citi è del 2002, non c’è nessun problema di date.
          La telefonata di Ingroia è del 2003, sì però leggi i link che ti metto, altrimenti non ne vieni a capo delle date.
          “…i carabinieri del Nucleo operativo di Palermo annotano diligenti che Ciuro Giuseppe parla, il 28 febbraio del 2003, alle ore 9.36, con Aiello Michele, e che gli parla anche dei lavori in corso in quel di Calatafimi, provincia di Trapani…”
          Poi nel 2003 fanno ancora le vacanze assieme.

      • Gira e rigira torniamo sempre alla validità di quella intercettazione. Io ho trovato come fonte pure: IL FOGLIO 27 SETTEMBRE 2004.
        >Palermo. Chi sarà mai questo Professore? Nel brogliaccio in cui prendono >appunti sulle telefonate intercettate, i carabinieri del Nucleo operativo di >Palermo annotano diligenti che Ciuro Giuseppe parla, il 28 febbraio del 2003, >alle ore 9.36, con Aiello Michele,
        Il fatto che il sito di Ultimo che riporti tu, e l’intervista di Facci siano simili alla frase dell’articolo del Foglio fa più pensare al ricitare sempre la medesima fonte in giornali di medesima corrente politica, fonte apparsa la prima volta chissà dove ed in quale giornale (sarebbe ancora più assurdo se fosse del 2003 e non del Foglio del 2004). L’intercettazione non è riportata …non la trovo, e la data di inizio delle indagini per stabilire se l’intercettazione sia conforme al periodo delle indagini, andrebbe verificata meglio oltre quanto riportato nella docu-fiction di RAI3.

        Come prima affermato in un paese normale una “legittimo suspicio” vale un’indagine sulle possibili influenze passate che un mafioso ha avuto nel suo luogo di lavoro (magari per scoprire altre connivenze), invece nel nostro paese la “legittimo suspicio” serve solo per invalidare processi (che magari si basano su molte più prove o realtà più complesse che prevedono scontri fra diverse famiglie mafiose…tipo Provenzaniani contro seguaci di Riina)

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